Momenti di forte tensione si sono verificati oggi a Taranto all’uscita dalla struttura ex Ilva, dove una delegazione della struttura commissariale ha condotto un’ispezione in seguito alle denunce avanzate dai sindacati riguardo al progressivo spegnimento degli impianti.
La visita dei commissari Lupo e Ardito è stata interrotta da un gruppo di imprenditori dell’indotto che, sostenuti da altri lavoratori, hanno manifestato la loro rabbia e frustrazione nei confronti della commissione. Il momento più critico si è verificato quando Vladimiro Pulpo, uno degli imprenditori presenti, ha alzato due bidoni vuoti in segno di protesta contro i commissari.
“Ma che correttezza è questa? Noi siamo uomini, abbiamo mantenuto in piedi il vostro stabilimento! Con i nostri figli, i nostri operai, i nostri autotrasportatori… i soldi li abbiamo messi noi. Non potete trattarci in questo modo, non potete andare via e lasciarci così, è una vergogna”, ha urlato Pulpo, visibilmente scosso dalla situazione. Altri imprenditori hanno bloccato Pulpo, cercando di placare la situazione.
La tensione è emersa anche in dichiarazioni ad alta voce da parte dell’imprenditore. “Ho dedicato 40 anni a quest’azienda”, ha continuato Pulpo, “e questo è il ringraziamento. Ma che stato di diritto è?”. Le forti emozioni sono culminate in un pianto liberatorio da parte dell’imprenditore, mettendo in luce la profonda delusione e il senso di abbandono tra coloro che hanno contribuito allo sviluppo dell’azienda nel corso degli anni.
La commissione, per sua parte, ha lasciato la sede senza rilasciare dichiarazioni ufficiali, mentre la loro auto è stata scortata da mezzi delle forze dell’ordine. La situazione evidenzia le preoccupazioni e le tensioni in corso tra la commissione e gli imprenditori locali legati all’indotto dell’ex stabilimento Ilva. Resta da vedere come si evolverà la situazione e quali saranno le risposte alle legittime preoccupazioni sollevate dagli attori del territorio.