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Fonte: Pagina Facebook ufficiale Fiera del Levante

Il prossimo 30 settembre presso la parrocchia di San Cataldo di Bari si riunirà il nuovo comitato “Giù le mani dalla Fiera”, nato per opporsi al progetto lanciato dal presidente di Invimit, Nuccio Altieri, che prevede che laddove c’è sempre stata la Fiera del Levante, orgoglio barese e momento di splendore del capoluogo pugliese nel mondo, si costruiscano hotel, ristoranti e altre strutture.

Nell’ultima edizione di quest’anno i numeri sono stati positivi, come ha dichiarato Gaetano Frulli, il presidente di Nuova Fiera del Levante: +5% di visitatori (da 198 mila a 208 mila rispetto alla scorsa edizione), +23% per cento di ricavi e +16% di espositori (da 268 a 311). Questi numeri sembrano, però, non interessare i grandi imprenditori come dichiara a “La Repubblica di Bari”, Enzo Divella, uno dei più grandi esportatori di pasta al mondo, “[I numeri] Riguardano chi va in Fiera per assaggiare la merendina, fare lo struscio, visitare gli stand arabi o africani. Se è quello a cui puntano, avanti così. Io non partecipo da decenni e non ci metto piede fisicamente da quattro anni”. 

Si nota infatti la mancanza di partecipazione da parte delle imprese. Prevalgono caseifici, produttori di marmellate e negozi di abbigliamento. Lo stesso presidente di Confindustria Puglia, Sergio Fontana, presidente anche dell’azienda Farmalabor, è da anni che non considera la Fiera del Levante di suo interesse. “Noi andiamo a Cosmofarma, a Bologna, e a Cphi, a Barcellona. Per noi sono momenti importanti, ci mandiamo 20 dipendenti per tre giorni a informarsi, ad avviare contatti”, dichiara a “La Repubblica di Bari” aggiungendo che quello che manca a Bari sono i grandi espositori. Non può ridursi a una sagra di paese dove si vendono braccialetti e collanine”.

Quello richiesto nelle grandi fiere internazionali sono esposizioni di agricoltura di precisione o applicazioni dell’intelligenza artificiale oppure agroalimentare. Ed è proprio su questo che la Puglia dovrebbe puntare essendo un’importante produttrice di olio Evo. Ma le aziende “importanti” non espongono in Puglia: per l’olio si spostano a Olio Capitale a Trieste, per il food preferiscono il Cibus di Parma, per il vino il Vinitaly di Verona.

“Noi possiamo diventare i numeri uno in tutto il Sud e diventare un punto di riferimento per i Balcani e per la Grecia” ha dichiarato Frulli e “ci stiamo lavorando, ma se avessimo tutti gli spazi adeguati riusciremmo a fare fiere molto più remunerative”.

Con il suo progetto, Altieri vorrebbe far acquisire a Invimit Srg, la società ministeriale che valorizza gli immobili pubblici, l’intero compendio immobiliare al fine di realizzare delle strutture ricettive. “Se si organizza un grande evento bisogna pensare anche alla sistemazione da dare a tutte le persone che decideranno di partecipare”, spiega. Altieri è in attesa di risposta da Decaro e Emiliano per valutare i pro e i contro dell’operazione. Il rilancio della Galleria delle Nazioni rientra tra i progetti di Frulli al fine di riuscire ad avere uno spazio in cui invitare ambasciatori da tutto il mondo.