Il Consiglio dei ministri che si è tenuto ieri sera, 28 dicembre, non ha risparmiato la discussione sull’Ex Ilva, approvando il decreto legge di 10 articoli sulle “Misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionale” presentato dal Ministero per le Imprese e il Made in Italy e dal Ministero della Giustizia. In una nota ufficiale del dicastero di Palazzo Piacentini si legge che l’emendamento prevede che i 680 milioni stanziati per l’impianto tarantino possano essere utilizzati da questo momento in poi come “finanziamento soci convertibile in futuro aumento di capitale”. Il decreto legge presenta anche delle modifiche alla normativa per l’attivazione delle procedure di amministrazione straordinaria in caso di insolvenza della società.

Intanto i sindacati Fiom, Uilm e Usb di Taranto, unitamente alle Rappresentanze unitarie di Acciaierie d’Italia, fanno sapere di essere pronti a lottare contro l’ultimo dl. A Roma è previsto dalle ore 23 del 10 gennaio alle 7 del giorno dopo uno sciopero di 32 ore, una mobilitazione che coinvolgerà anche gli enti locali. “La volontà di erogare i 680 milioni, già stanziati, in modalità finanziamento soci – spiegano i vertici sindacali – ripristina vergognosamente perfino lo scudo penale ai gestori del sito”.