Chi poteva mai immaginare che cercare di salvaguardare la salute di un figlio in tempi di pandemia e scegliere di fargli seguire le lezioni in dad equivalesse a firmare una condanna per la sua bocciatura? Nel giugno 2021 i docenti di un liceo linguistico barese hanno deciso di fermare al terzo anno uno studente che si è avvalso della didattica a distanza, tra l’altro “nel rispetto delle rigorose, quanto discusse disposizioni emergenziali regionali in Puglia”. Il Tar Puglia ha accolto il ricorso dei genitori del ragazzo sospendendo già nei mesi scorsi la bocciatura ed oggi, 25 gennaio, sentenziando in merito alla sua definitiva eliminazione.

Per il Tar “la bocciatura scolastica subita dall’allievo resta carente di motivazione e adottata in assenza di una ragionevole e adeguata valutazione di tutti gli elementi caratterizzanti l’anno scolastico 2020/2021, durante il quale l’allievo ha seguito le lezioni con la modalità della didattica digitale integrata. Non si è tenuto conto delle oggettive difficoltà dell’anno scolastico, durante la fase più recrudescente dell’emergenza pandemica da Covid 19. Non si è considerato che le lezioni, come i corsi di recupero, non erano in presenza e, in un certo senso, si giunge a stigmatizzare il fatto che ‘la famiglia avrebbe optato per la Dad’, come elemento penalizzante nella valutazione dei docenti. La scuola giudica negativamente la scelta di tutelare la salute del figlio in un periodo particolare come quello dell’anno scolastico 2020-2021″.

Il giovane studente ha potuto così cominciare a settembre 2021 il suo quarto anno di liceo in un altro istituto, grazie all’intervento immediato di sospensione attuato dal tribunale. I giudici hanno seguito da vicino l’inizio di questo nuovo percorso scolastico e rivelano che il ragazzo “ha iniziato con sufficiente profitto, integrandosi in una nuova classe con nuovi compagni e nuovi docenti”.