Non si placano le polemiche attorno al vaccino AstraZeneca, già oggetto di decisioni altalenanti da parte delle agenzie internazionali e nazionali del farmaco, dopo la decisione di alcune Regioni (Sicilia e Lazio, mentre la Campania ha fatto dietrofront) di programmare alcuni open-day e somministrare le dosi anche dai 18 anni in su.

L’ipotesi al vaglio del Governo è quella di non somministrare il siero anglo-svedese sotto i 50 anni perché la quasi totalità dei casi di trombosi associata a carenza di piastrine, eventi culminati anche con la morte in seguito a emorragie cerebrali, hanno colpito nel mondo persone giovani, soprattutto donne.

Oggi è atteso il responso del Comitato tecnico scientifico. Non è da escludere che si possa scendere fino alla soglia dei 30 o 40 anni, età in cui il rapporto tra il rischio e beneficio è a favore del primo.

Si tratterebbe di un altro duro colpo per il preparato AstraZeneca, che non ha avuto sicuramente una vita fortunata. Primo a diventare anti-Covid della storia è andato incontro ad una serie di stop.