“Tutte le OO.SS., con la presente, chiedono formalmente un incontro in presenza con il Provveditore Regionale circa la gravissima carenza d’organico esistente nell’Istituto Penitenziario della CC di Bari, tenuto che l’organico definito nel 2017, grazie al taglio degli organici stabilito dalla Legge Madia, ha ridotto lo stesso in modo assolutamente improprio facendo venir meno ogni sicurezza nell’Istituto Penitenziario”.

È quanto si legge nel comunicato congiunto di Sappe, Osapp, Sippe-Sinappe, Uil, Cisl, Cnpp.  “Purtroppo, la sede barese è l’unica, nella regione Puglia, a non aver ottenuto almeno l’organico stabilito dalla succitata Legge, pari a 276 unità, poiché alla data attuale amministra 256 unità di cui 12 sono distaccate presso la sede del PRAP riducendo, quindi, l’organico gravemente insufficiente di oltre 32 unità, in larga percentuale carente nel ruolo degli Agenti Assistenti – scrivono i sindacati -. Tale situazione determina gravi rischi per la sicurezza e porta il personale a subire stress correlato all’attività lavorativa; fattispecie assolutamente inaccettabile e non più sostenibile”.

“Con la struttura sanitaria SAI, l’Istituto Barese è diventato un ospedale, raggruppando detenuti di grosso calibro criminale appartenenti alla criminalità organizzata di tutte le regioni italiane, creando nei reparti detentivi problemi di sicurezza, poiché gli stessi non vengono ricoverati presso il SAI ma assegnati ai reparti dell’Istituto, poiché il Dipartimento vi assegna i predetti con la dicitura annessi al SAI – continuano -. La struttura sanitaria non riesce a far fronte compiutamente alle esigenze specifiche di settore e, quotidianamente, produce ricoveri esterni e decine di visite ambulatoriali nelle strutture sanitarie esterne, svuotando il carcere dei pochi agenti rimasti in servizio, tenuto conto della gravissima carenza d’organico. La situazione del carcere barese, da sempre istituto di rilevanza strategica per le diverse situazioni dei clan contrapposti delle sezioni alta sicurezza e della quotidiana carenza di posti per l’accettazione degli arrestati, mette il personale tutto in condizioni di grave rischio, senza che vi sia un adeguato numero di uomini utili ad affrontare le emergenze quotidiane”.

“Le OO.SS. chiedono che il SAI sia trasferito in altro istituto nell’ipotesi in cui non sia garantito il servizio, poiché non funzionale e soprattutto pericoloso per la continua fuoriuscita di detenuti nelle strutture esterne, oltre ai pericoli che determinano le presenze in istituto di detenuti appartenenti alla criminalità organizzata delle diverse regioni che, in concreto, si contrappongono anche ai clan locali del territorio – conlcudono -. Le OO.SS. Territoriali chiedono una convocazione urgente al Provveditore inviando il presente documento al Prefetto della Città Metropolitana e ai vertici del DAP, proclamando manifestazioni di protesta per la data del 28 maggio p. v. alle ore 10:00 in via A. De Gasperi N° 309 davanti all’ingresso del PRAP Puglia Basilicata. Le OO.SS. si riservano di avviare denunce alla Magistratura del lavoro per le condizioni di mancanza di diritto dei lavoratori, oltre ai continui rischi per la sicurezza. Le scriventi OO.SS. chiedono l’assegnazione immediata di almeno 80 unità di Polizia Penitenziaria nelle prossime assegnazioni che avverranno a seguito del completamento dei corsi di formazione in essere, per integrare sia il personale in servizio in Istituto, che quello assegnato all’NTP provinciale”.