Un lockdown mirato, diverso da regione in regione, ma che sarà attuato in base all’indice Rt. Questo è quanto emerso dall’intervento del premier Giuseppe Conte alla Camera dei Deputati e oggi il ministro Roberto Speranza avrà la certezza dei provvedimenti da adottare con i dati aggiornati.

Stando alle ultime indiscrezioni le regioni che rischiano misure dure sono Lombardia e Piemonte, seguite da Calabria e Puglia alle quali sarà previsto un lockdown di tre settimane. L’allerta sulla Puglia arriva dall’Istituto superiore di sanità (Iss). La provincia con l’indice più alto è quella di Brindisi, poi ci sono le province di Foggia, la Bat e la provincia di Taranto. In tutti e tre i territori l’Rt è significativamente tra 1,25 e 1,5. Segue l’area metropolitana di Bari, che pur essendo l’epicentro della seconda ondata della pandemia ha un Rt tra 1 e 1,25. L’area più virtuosa è quella di Lecce, invece. I lavori per convertire i nosocomi prescelti, in ospedali covid, intanto vanno avanti.

Il nuovo sistema serve a fare chiarezza nel caos di competenze e nel rimpallo di responsabilità, non più tollerabile a pandemia in corso. Ci sono tre livelli, uno nazionale e due locali. Tre fasce che avranno diverse misure in base ai parametri elaborati dal Comitato tecnico-scientifico: l’indice di contagiosità Rt, la saturazione delle terapie, disponibilità di letti, tamponi effettuati e molto altro.

In caso di lockdown non si andrà più nemmeno a pranzo al ristorante e si dovrà dire addio al caffè al bar. Il livello più alto di allerta è quello nel quale le regioni hanno un Rt superiore all’1,5 (sono ben 13) e presentano un rischio molto alto che rientra nello “scenario 4”. Nel girone peggiore finiranno Lombardia e Piemonte. Molto probabilmente farà la stessa fine la Calabria, mentre la Puglia rimane sul filo, così come Bolzano. Qui si potrebbe decidere il lockdown, con uscite consentite solo per motivi di lavoro e salute, con autocertificazione.

Per le scuole si sta ancora trattando. L’orientamento è di tenere aperte solo scuole elementari e prima media. Ma i dati sono negativi anche per molte altre regioni. Le peggiori sono Sicilia, Liguria e Campania. Ma la previsione al 26 novembre vede molte Regioni oltre la soglia del 30% di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e/o del 40% negli ospedali: Abruzzo, Calabria, Campania, Friuli-Venezia-Giulia, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, Bolzano, Trento, Puglia, Sicilia, Umbria.

Il lockdown locale avrà una durata minima di tre settimane: due più una terza per valutare se ci sono stati miglioramenti. Se allo scadere la regione è restata nel suo livello, la misura verrà prorogata di una settimana, altrimenti saranno revocate le misure.