La Sezione Fallimentare del Tribunale di Bari scrive una nuova e clamorosa pagina sulla vicenda del Centro di riabilitazione Padre Pio di Capurso. Contrariamente a quanto dichiarato a più riprese del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, la GMS, società che gestisce il centro, non è ancora fallita.

Il giudice, infatti, ha accolto la proroga di 60 giorni richiesta dalla società per la presentazione del piano concordatario. Stando alla lettura della sentenza vengono meno le accuse presentate dalla Fials sulle presunte irregolarità nella gestione della struttura da parte della GMS. “La proponente – è scritto – contrariamente a quanto segnalato dalla Fials ai Commissari Giudiziali, continua a svolgere la propria attività, sia pure in misura ridotta a seguito della revoca dell’accreditamento da parte della Regione”.

Non solo. Il presidente relatore scrive inoltre: “Allo stato non può fondatamente smentirsi l’assunto della proponente di essere in grado di assicurare continuità aziendale anche senza l’espletamento delle prestazioni che formavano oggetto dell’accreditamento revocato”. Alla luce di quanto stabilito dal Tribunale e in attesa di conoscere l’esito della controversia giudiziaria, non si comprende perché alla GMS, che oggi ha inviato una lettera al presidente della Regione, al direttore generale della Asl di Bari oltre che al presidente della Task force regionale sul lavoro, non possa essere concesso un riaccreditamento provvisorio.

Tutto ciò considerando il fatto che i dipendenti, ancora a carico della GMS, non vengono pagati da mesi. Ultimata la vicenda giudiziaria, poi, Regione ed Asl potrebbero prendere la decisione migliore per assicurare il servizio ai pazienti e il lavoro agli oltre 150 dipendenti ormai sull’orlo della disperazione.