La raccolta porta a porta a Palese e Santo Spirito ha raggiunto quota 70%, ma i giovani “ecofacilitatori” sono ancora a zero. Monta la protesta dei 65 studenti universitari coinvolti nel progetto di sensibilizzazione sul corretto svolgimento della raccolta “porta a porta” nei quartieri a nord di Bari. A loro è stato promesso un contributo di 200 euro ma i ragazzi, ad oggi, non ha visto nemmeno un euro.

Gli studenti, selezionati tramite un avviso pubblico, sono stati impegnati per 150 ore complessive nell’ambito di un tirocinio universitario. Per loro anche 6 crediti formativi e una tessera gratuita Amtab per gli spostamenti in città. Ma una volta terminato il periodo di tirocinio, i ragazzi hanno dovuto fare i conti col solito muro di gomma della burocrazia.

Secondo l’accordo attuativo sottoscritto da Università degli Studi di Bari e Comune, infatti, quest’ultimo si impegna a “erogare un contributo finanziario di 200 euro complessivi per le attività svolte come eco facilitatore”. Ma tra un rimbalzo di responsabilità e l’altro quei soldi non sono stati ancora erogati.

“Prima di tutto chiedo scusa ai ragazzi di questo ritardo – sottolinea l’assessore all’Ambiente, Pietro Petruzzelli – Con alcuni di loro ho già parlato e avuto modo di scusarmi. Ma posso promettere che avranno i loro soldi, a costo di rimetterceli io”.

Alla base del ritardo, pare, qualche problema di comunicazione con l’Ateneo barese. Ora però sembra che la matassa sarà finalmente sciolta: “La pausa estiva – conclude l’assessore Petruzzelli – ha sicuramente avuto il suo peso. Avevamo chiesto all’università a riconoscere questi soldi ai ragazzi attraverso un trasferimento di risorse che avrebbe fatto l’Amiu. Adesso pare abbiano individuato una strada per risolvere in breve tempo il problema”.