Da una parte la protesta-denuncia di una mamma arrabbiata, dall’altra l’Amministrazione che fa “spallucce” e ammette la propria impotenza sul tema. In mezzo l’ormai famigerata questione della prostituzione, minorile e non, in alcune zone di Bari.

Ha attratto la nostra attenzione una lettera di una mamma barese, datata 26 marzo, indirizzata al sindaco Antonio Decaro, e le risposte a firma dello staff del Sindaco. All’interno una critica, nemmeno tanto velata, all’inutilità delle iniziative e all’inerzia dell’Amministrazione barese nei confronti del fenomeno della prostituzione.

Le righe sono piene di rabbia e delusione. L’indignazione della donna è sia per le “fiaccolate notturne che tanto piacciano alla Bari bene e perbenista” sia per il problema che affligge non solo quella dello stadio, ma tante altre zone della città piene, si legge nella lettera, di “prostitute e clienti vogliosi”. “Mia figlia di 8 anni – fa notare la mamma – ormai trova normale ritardare l’entrata a scuola o il ritorno a casa per via del traffico creato dal mercanteggiare il costo del servizio o servizietto”.

Secondo la donna, in particolare, c’è qualcosa che non va nel modo in cui l’Amministrazione controlla le strade cittadine: “Perché usare i vigili urbani col telelaser in via Buozzi per far rispettare i limiti di velocità e non usarli per evitare che i clienti si fermino in doppia fila a mercanteggiare? O per fermare un perfetto imbecille che consegna legna alle ‘infaticabili lavoratrici’ che non solo insultano me e altri passanti, ma ardono legna nelle vicinanze di pompe di benzina? Io però devo rispettare il limite di velocità, altrimenti verbale”.

La riposta di Decaro, per bocca del suo staff, non si è fatta attendere: “Purtroppo l’amministrazione comunale non ha molte possibilità rispetto agli interventi necessari sul tema della prostituzione. In Italia la prostituzione è legale, di conseguenza non perseguibile. Solo chi favorisce o sfrutta la prostituzione, per legge, deve essere punito. Spesso ci sono dei blitz, in collaborazione con le Forze di Polizia, ma l’unico effetto è quello di spostare il fenomeno, nel tempo o nello spazio. A noi non interessa fare qualche multa, ma interessa risolvere il problema dalla radice”.

Tutto giusto, ma il problema rimane. Siamo sicuri che non si possa fare proprio niente di più? “In Italia la prostituzione è legale. Solo chi favorisce o sfrutta la prostituzione può essere punito”. Il problema è tutto qui, un paradosso tutto italiano che attanaglia, bisogna sottolinearlo, non solo Bari, ma tantissime città della penisola.

Lo staff di Decaro ha detto la verità: le armi “dirette” che un Comune ha per contrastare il fenomeno della prostituzione sono davvero poche. Una, per esempio, è il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, già convocato sul tema dallo stesso primo cittadino. Ma esistono anche delle armi “indirette”, chiamatele anche deterrenti, che potrebbero essere sfruttate meglio.

Perché è vero che “i blitz hanno l’unico effetto di spostare il fenomeno, nel tempo o nello spazio”, ma è anche vero che controlli continui, serrati e sistematici nelle zone più soggette al fenomeno, potrebbero essere più efficaci delle operazioni una tantum, magari perché sollecitate da qualche trasmissione televisiva. Siamo sicuri, per esempio, che facendo girare le pattuglie sempre in determinate zone, diminuirebbero clienti e prostitute.

Sia chiaro: il lavoro che giornalmente fanno le forze dell’ordine per contrastare favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione è encomiabile ma, come fatto notare dalla “mamma arrabbiata” con un esempio spicciolo ma simbolico, l’Amministrazione può fare sicuramente di più, soprattutto per far sentire ai propri cittadini che è presente, che fa qualcosa almeno per arginare il fenomeno, in attesa che venga, ce lo auguriamo tutti, davvero estirpato alla radice.