“Non contraddizioni madornali, bensì una coerente progettualità”. È la risposta di Amiu Puglia Spa al nostro articolo sulle contraddizioni e scelte discutibili che emergono dalla relazione presentata dall’azienda. Di seguito pubblichiamo l’intero comunicato.

L’obiettivo, individuato nella relazione, del 44% di raccolta differenziata si riferisce all’anno in corso, ben consapevoli che nel 2018 si dovrà raggiungere il 65% così come indicato dalla legge. All’uopo, d’accordo con l’amministrazione comunale, si è puntato su un cambio di modalità di raccolta, passando al “porta a porta”, che verrà introdotto, a step, nella città di Bari, sulla scorta di un progetto realizzato da CONAI. In merito al primo step, al progetto esecutivo CONAI è seguito un piano di dettaglio realizzato dall’ingegner Cincavalli.

A proposito di modalità di raccolta porta a porta, si precisa, così come si evince del resto dalla relazione pubblicata in allegato all’articolo, che a utilizzare il codice a barre sarà, appunto, la frazione multimateriale (sacchi gialli), che costituisce qualche unità percentuale dei rifiuti prodotti dai cittadini baresi e, soprattutto, non è soggetta ad abbandono, al contrario di altre frazioni quali l’indifferenziata e l’organico, i cui contenitori saranno invece monitorati in fase di conferimento grazie a un rilevatore tag R-FID, così come per carta e vetro.

Per quanto concerne l’impiantistica, si fa presente che il nesso individuato nell’articolo sulle impurità trattabili dall’impianto non ha alcun fondamento scientifico provato. La tecnologica individuata da AMIU Puglia SpA per il nuovo impianto di compostaggio è “anaerobica a umido”, mentre quella utilizzata dall’impianto di Tersan, a cui l’articolista fa riferimento, è “aerobica a secco”. Pertanto, la tecnologia scelta da AMIU per il nuovo impianto consentirà di eliminare tutte le frazioni estranee (impurità) già nella fase di pre-trattamento, per cui la qualità del digestato in uscita dal reattore e, di conseguenza, del compost dopo la fase di maturazione, sarà sicuramente conforme a quanto stabilito dall’attuale normativa che definisce il compost di qualità. Si aggiunga che tale impianto consentirà di recuperare quantità importanti di gas serra (biogas) che, sottratto all’atmosfera, andrà a produrre energia elettrica o biometano, a differenza di quanto consente l’ormai superata tecnologia
aerobica, come ad esempio quella utilizzata da Sesa.

Dal punto di vista finanziario, la quota di cofinanziamento dell’impianto di compostaggio a carico di AMIU Puglia non è stata accantonata attraverso la Tari (cosa peraltro non consentita dalla legge), bensì proverrà da finanziamento bancario che troverà a sua volta ammortamento nella tariffa di conferimento all’impianto, inferiore a quella attualmente pagata e, quindi, con evidenti vantaggi economici per la comunità.

Si specifica, inoltre, che l’impianto è dimensionato solo sulla capacità produttiva della città di Bari, ed eventuali utili provenienti dal conferimento di terzi, che comunque saranno possibili sino all’intercettazione di tutta la frazione umida prodotta dal Comune di Bari, serviranno a realizzare economie di scala, confluendo negli utili aziendali che, comunque, saranno distribuiti al socio Comune di Bari per un utilizzo a favore della cittadinanza, come avvenuto finora.

Infine, nel precisare che anche il remat è un impianto imposto dal Piano Regionale dei Rifiuti, è bene chiarire che lo stesso è destinato a trattare soltanto la frazione secca del rifiuto indifferenziato, a valle della differenziata. Tale impianto, che sarà dotato di separatori ottici, aeraulici, magnetici e a correnti parassite, recupererà tutto il materiale sfuggito alla differenziata, mentre il residuo costituirà materiale destinato alla produzione del css (combustibile solido secondario). L’impianto è quindi del tutto analogo a quello di Sesa citato nell’articolo, con la sola, ma sostanziale differenza che per quest’ultimo
il residuo non viene inviato a recupero combustibile, bensì conferito in discarica.

Ecco perché, riteniamo che non vi siano, nella relazione presentata al socio, contraddizioni madornali, bensì una coerente progettualità, stilata nell’esclusivo interesse dei cittadini baresi.