Il 29 febbraio la Commissione Trasparenza del Comune di Bari chiederà al direttore generale dell’azienda più disastrata della città, Francesco Lucibello, chiarimenti in merito della sua contestatissima gestione. Ottantacinque promozioni nel periodo di reggenza, le ultime due proprio mentre gli autisti nell’ultima busta paga constatavano il mancato premio evitati sinistri. Due pesi e più misure, senza che nessuno conosca ancora il piano industriale dell’azienda allo sbando. Alla vigilia dell’importante appuntamento, quello che potrebbe mettere a nudo molte delle lacune della municipalizzata del trasporto pubblico barese, abbiamo ascoltato Michele Lepore, segretario provinciale della Cisas, da sempre particolarmente critico verso l’attuale gestione.

“Lucibello deve farsene una ragione – tuona Lepore – deve andara a casa. All’Amtab abbiamo bisogno di una persona equa”. L’appello è rivolto al sindaco di Bari, Antonio Decaro, da sempre schierato accanto al direttore generale a mezzo servizio, in cosiderazione dell’altro incarico di direttore generale della STP. Il fatto che le due aziende debbano quasi certamente fondersi per assicurare la prosecuzione del servizio, da solo non basta.

I lavotatori dicono di essere pronti a tutto, non più disposti ad accettare altri soprusi. Lo scontro è tatale, siamo arrivati a una specie di giorno del giudizio e allora tutti i nodi vengono al pettine. Le guerre interne si fanno più aspre. Proprio su Michele Lepore, ex autista Amtab ed ex sindacalista Cgil, tanti puntano i loro indici a causa delle assunzioni in azienda del figlio e del genero. “Mio figlio – spiega Lepore – è stato assunto dopo sette anni di precariato e un regolare concorso in cui le porcherie sono state molte altre, non certo l’idoneità di un ragazzo che si è preparato a dovere. Per quanto mi riguarda, in 30 anni di servizio ho fatto solo tre giorni di assenza per malattia. Sono stato un sindacalista attaccato allo sterzo dell’autobus. Come autista sono entrato in Amtab e da autista me ne sono andato. Per me nessun privilegio, nessuno sconto e se qualcuno ha qualcosa da dire ci metta la faccia. Sono pronto ad ogni tipo di confronto”.