Due enti che non dialogano come dovrebbero, Equitalia e l’Inps, in mezzo un imprenditore che non può partecipare a una gara d’appalto, col rischio di mandare tutto all’aria. Quella che vi raccontiamo e l’assurda giornata di un contribuente, vissuta con lui minuto per minuto. Un contribuente costretto a sbattersi da un ufficio all’altro ai capi opposti della città per risolvere un problema causato da non ben specificati problemi di allineamento tra gli archivi. Iniziato alle 8 di mattina, lo sbattimento si è concluso dopo 11 ore di via vai, tra pioggia, traffico e supercazzole.

Pino Loconsole un “bel giorno” si vede recapitare una cartella dall’Inps con cui l’Ente chiede il pagamento di pochi spiccioli. Complessivamente poco più di 70 euro. Per regolarizzare la posizione, il contribuente deve recarsi dall’Agente di Riscossione Incaricato, ovvero Equitalia. Loconsole è titolare di un’impresa la cui attività è bloccata per la mancanza del durc, il documento unico di regolarità contributiva. Senza il durc, l’impresa non può partecipare al bando in scadenza. Se non è un tragedia, poco ci manca.

Alle 8.15 di un mercoledì mattina qualsiasi l’imprenditore si reca alla filiale di Equitalia in via Napoli, a Bari, per sanare la sua posizione, ma negli archivi di Equitalia la posizione di Loconsole risulta perfettamente in regola. A noi, dicono i responsabili della filiale, non deve niente. Deve andare all’Inps. A quel punto, dopo aver attraversato la città Loconsole perde la bussola e ci chiama. Vuole una spiegazione e soprattutto una soluzione. La dirigente della filiale di Equitalia, pur tollerando la presenza della telecamera, è categorica: non è autorizzata a rilasciare dichiarazioni, così come la responsabile di area, sentita telefonicamente: «Il nostro ufficio stampa è a Roma, dovete contattare loro».

Non è giusto che il cittadino vada sbattendo da una parte all’altra della città, bloccando la propria attività, e rischiando per giunta di perdere altro lavoro, per una situazione di cui non è responsabile. Nonostante i silenzi ufficiali, tra una chiamata e l’altra dei vari dirigenti, la situazione arriva a una svolta: Equitalia si dice disponibile a rilasciare una dichiarazione scritta in cui attesta che il contribuente a loro non deve nulla. Ma c’è un però. Per avere il documento in originale, Loconsole deve andare in via Demetrio Marin, nell’altra sede di Equitalia, al capo opposto della città. In via Napoli, infatti, nessuno è autorizzato a rilasciare questo tipo di documenti. Messa in questi termini, non ci sono alternative. Seguiamo Loconsole e andiamo a sentire cosa dicono in via Marin.

Mentre veniamo accompagnati in un altro ufficio per parlare telefonicamente con l’ufficio stampa di Equitalia, il povero Pino Loconsole ricomincia a discutere la sua situazione. Sarà per la presenza della troupe giornalistica o perché davvero sono disponibili verso il contribuente, fatto sta che per 70 euro la responsabile di Area e il direttore di Bari si mettono alla caccia di qualcuno all’Inps con cui affrontare il problema. Due ore di telefonate e discussioni portano finalmente al risultato. Carta di Equtialia alla mano, Loconsole deve andare all’Inps dove ha appuntamento con una responsabile. Nel pomeriggio però, perché in mattinata (ormai finita) la persona con cui deve parlare non è in sede. Stanco e sconsolato l’imprenditore torna a casa.

Al suo arrivo, l’archivio dell’ente è magicamente allineato con l’omologo di Equitalia. Intanto si sono fatte le 17.00. Dunque, Pino Loconsole può finalmente avere il suo durc e partecipare alla gara d’appalto, dopo aver perso l’intera giornata.