“Qui mai nessuna rapina, per fortuna, solo furtarelli”. L’immagine del presunto ladro che, a volto scoperto, esce dalla farmacia Giua con in mano uno scatolo appena rubato è diventata virale tra i commercianti baresi. E il titolare dell’esercizio non pensava che la decisione di pubblicare quella foto destasse tanto clamore. Lo hanno chiamato in tanti, amici commercianti e non, tutti per congratularsi per il coraggio dimostrato.

Il dottor Giua non ha voluto rilasciare interviste davanti alla telecamera ma ci ha spiegato come sono andati i fatti. Ripercorrendo ciò che è successo il pomeriggio del 5 gennaio, in un momento di lavoro intenso, in cui la farmacia era piena di gente, un ragazzo è entrato nel negozio. Secondo quanto riferito dal titolare, il giovane avrebbe parlato (o fatto finta di parlare) per un po’ al cellulare, guardandosi attorno e studiando tutti gli scaffali a portata di mano, per poi approfittare di un momento generale di distrazione e rubare un cofanetto di cosmetici del valore di 90 euro.

Il buco lasciato sullo scaffale dal prodotto mancante è stato scoperto solo in un secondo momento, quando il titolare e i suoi dipendenti hanno visionato le immagini del circuito di sorveglianza interna per capire chi fosse l’autore del colpo. Solo così hanno potuto ricostruire la dinamica del furto. Quindi la decisione di pubblicare l’immagine del presunto ladro su Facebook, con tanto di avviso agli amici commercianti.

Il problema vero è che il farmacista, qualora dovesse procedere con la denuncia, non avrebbe indietro il prodotto sottratto dallo scaffale e, molto probabilmente, il malvivente (sempre se fosse preso) se la caverebbe con poco o niente. Ma il problema dei furti, resta. “Non dico quotidianamente – continua Giua – ma spesso sparisce qualcosa. Che siano prodotti di cosmesi, integratori, creme. Rubano qualsiasi cosa. Un anno fa avevamo problemi con i tossici che popolavano la nostra farmacia, fin quando abbiamo deciso di non vendere più siringhe. E la situazione è tornata per un po’ alla normalità. Poi con i gruppetti di ladri di etnia Rom, che sono già riusciti a rubarci la merce in più occasioni. Anche se nel caso specifico il ladro era presumibilmente italiano”.