“Da stamane io e Francesco Papappicco abbiamo ripreso la protesta in catene e iniziato lo sciopero della fame a oltranza presso l’ospedale della Murgia, per far luce sulla nostra vicenda e chiedere alle autorità preposte l’annullamento dei procedimenti disciplinari a nostro carico, in conseguenza della pubblicazione degli ultimi scandalosi documenti. Il maldestro tentativo di metterci il bavaglio, per aver semplicemente segnalato e proposto miglioramenti a tutela di pazienti e operatori sanitari dell’ospedale e del 118, si infrange miseramente contro il muro dell’evidenza”. È il post pubblicato su Facebook dalla dottoressa Francesca Mangiatordi, oggetto, insieme al collega Papappicco, di un intricato e controverso procedimento disciplinare.

All’annuncio, non si sono fatti attendere i commenti di solidarietà. Di seguito pubblichiamo il comunicato di Usi-AIT Puglia, a firma del presidente Pasquale Piergiovanni.

Non crediamo ci sia molto da aggiungere a questa – chiara e netta – presa di posizione di chi – unitamente a Francesca Mangiatordi e Francesco Papappicco – ha deciso di metterci la faccia (ed il cuore) denunciando il malaffare e le corruttele nella (mala)sanità pugliese. Che ha reagito sottoponendo, entrambi a provvedimenti disciplinari tanto ridicoli quanto inconcludenti nella forma e nella sostanza poiché si sostanziano per quel che sono ovvero il frutto della repressione che viene messa in atto dai padroni quando si sentono minati nei loro affari.

Loconte – dal canto suo – rappresenta la Stampa libera da padroni, non allineata, scevra da preconcetti e autentica rara residuale espressione del miglior giornalismo d’inchiesta, tanto da esser stato, due anni or sono, oggetto di minacce di morte per aver scoperto e denunciato senza remore gli scandali nel 118 pugliese.

Da questa mattina Francesco Papappicco e Francesca Mangiatordi all’ospedale della Murgia ricominciano la protesta con “catene e sciopero della fame” fin quando non sarà ritirato il provvedimento della Censura a Francesca e gli assurdi procedimenti disciplinari a carico di Francesco. Vogliamo che si faccia piena luce sul complotto ordito contro Francesco e Francesca.

L’estrema forma di protesta intrapresa dai due medici del 118 e del pronto soccorso del “Perinei” di Altamura non nuocerà in alcun modo il servizio pubblico dal momento che i 2 sanitari – pur in sciopero della fame – continueranno a prestare la loro attività al servizio della collettività locale.

Ora la questione è posta ed è di pubblico dominio: tocca a noi, ora, agire e sostenere la loro battaglia in modo semplice e concreto senza fughe in avanti né tentennamenti in virtù del principio solidaristico del se toccano uno toccano tutti. L’invito è quello di inviare messaggi, fax, mail, telegrammi di solidarietà agi recapiti sotto indicati inviandone anche – per conoscenza – a Il Quotidiano Italiano-Bari ([email protected]) e alla Redazione web dell’USI-AIT ([email protected]) per la pubblicazione on line.