Come avevamo annunciato la questione Amtab è una patata bollentissima per l’Amministrazione comunale, soprattutto perché il sindaco di Bari, Antonio Decaro, da più di 10 anni assessore alla Mobilità e al Traffico, non può nemmeno fingere di cadere dalle nuvole. Oggi, prima convocazione alle 15.30, seconda alle 16, in Consiglio comunale c’erano solo prima 8 e poi 9 consiglierim tutti dell’opposizione. Urlavano “vergogna, vergogna”, nei confronti dei colleghi di maggioranza, per aver disertato il Consiglio monotematico da loro richiesto, sulle sorti della sfasciata azienda municipale del trasporto pubblico.

Quindici minuti dopo, mentre ancora eccheggiavano i mugugni delle oppoziozioni, nella stanza del sindaco andava in scena un altro Consiglio comunale, con 22 presenti. Andare in Aula, è stato spiegato, sarebbe stato dispendioso per le casse pubbliche e inutile perché discussioni sull’Amtab in questo momento non se ne possono fare. Manca il bilancio, manca un piano industriale e la Procura sta indagando sull’allegra gestione del passato. Praticamente il management ha fallito. Ci chiediamo perché non vadano tutti a casa e, invece, si assiste ancora a decisioni scellerate anche irrispettose della legge e dei giudici.

Di più. Per bocca del primo cittadinio i baresi scoprono che è stato dato a consulenti esterni il compito di passare al vaglio le carte. Incarico certamente non a costo zero. L’allegria gesionale degli anni scorsi avrebbe compromesso il presente e forse anche il futuro della municipalizzata, che qualcuno brama dalla voglia di privatizzare. E proprio la privatizzazione sembra essere al centro della bagarre. Entro settembre, pare addirittura il primo settembre, arriveranno 12 autobus nuovi, più uno usato da 18 metri da Bologna. Praticamente nulla rispetto ai 50 mezzi che servirebbero per raddrizzare un servizio ormai al collasso.

A settembre, poi, ripartono le scuole. Quei pullman copriranno solo in parte le altre linee. All’appello quindi mancano almeno altri 38 autobus. E i soldi per comprarli? Vedremo, faremo, proveremo con i finanziamenti comunitari, nazionali e regionali. Magari gli stessi (20 milioni di euro) annunciati in passato e mai arrivati, per l’acquisto di 40 autobus. La domanda è sempre la stessa: non si poteva vedere, provare e fare prima? La posizione più delicata, per certi versi imbarazzante – come dicevamo – è quella del sindaco, anche assessore alla Mobilità e al Traffico.

Ecco, perché, come avevamo annunciato qualche giorno fa, il primo cittadino sa che sulla vicenda dell’Amtab potrebbe giocarsi persino la tenuta della sua Amministrazione. Stando così le cose andrà deserto anche il Consiglio comunale riconvocato per domani alle 15.30. Tra le strategie in campo per il rilancio c’è anche quella di far leva sull’aumento del finanziamento percepito in funzione dei chilometri percorsi: oggi 10milioni di euro. Dall’anno prossimo cambia tutto e i soldi arriveranno solo per quelli effettivamente percorsi.

Resta da capire come si intende fare se giò ora, a causa delle continue avarie, non vengono percorsi i chilometri per i quali arriva il pacchetto di finanziamenti regionali. E i costi della manutenzione? Possibile che nessuno abbia finora deciso di evitare di affidare la cura dei mezzi all’esterno, con un considerevole aggravio di spese? Lo spazio e gli uomini per provvedere da sé ci sarebbero anche, ma pare che al vaglio ci sia un progetto per esternalizzare ilteriormente l’assistenza meccanica. I problemi sono tanti, forse troppi per essere risolti.

L’Amministrazione prende tempo, speriamo non sia la solita perdita di tempo. Probabilmente bisognerebbe darsi una scadenza per evitare di sembrare i ciarlatani di turno. I polici di sempre che promettono e non mantengono, sperando nella memoria corta dei cittadini che, invece, ricordano tutto. Eccome se lo ricordano.