Gerardo Bevilacqua, celeberrimo candidato sindaco di Cerignola alle ultime competizioni elettorali, si è incatenato davanti al palazzo di Presidenza della Regione Puglia, sul lungomare Nazario Sauro. Con lui anche due membri del suo staff, fedeli compagni di avventure nella “gioia” dei comizi che hanno preceduto il voto ma anche nel “dolore” di chi, nonostante il suo essere ribellione, non ce l’ha fatta.

Il motivo della protesta, qualche ora dopo il fatto, si scopre essere più articolato del previsto. Non la questione dei presunti voti scippati, circa 10mila secondo Bevilacqua (a fronte dei 521 che il popolo di Cerignola gli ha effettivamente riconosciuto), fatto per il quale l’ex candidato sindaco sembra ormai rassegnato. Bensì un gesto plateale dettato dall’emergenza rifiuti e dalla faccenda inceneritore, temi caldi della sua campagna elettorale che Bevilacqua aveva toccato anche nel corso dell’intervista ai nostri microfoni, che vi riproponiamo integralmente.

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