Un nutrito numero di dipendenti dell’Amtab, soprattutto autisti, si sono stufati e hanno deciso di mollare i sindacati. Non si sentono sufficientemente tutelati e l’ultimo accordo aziendale avrebbe lasciato molti con l’amaro in bocca, non tanto per la stretta sui fannulloni, quanto per la totale assenza di interveti mirati al miglioramento delle condizioni lavorative. Nessun riferimento alla sicurezza a bordo e fuori dai mezzi che, come diciamo da mesi ormai, cadono letteralmente a pezzi. I racconti di avarie e disagi ai passeggeri non si contano più.

Ieri, una delegazione di dipendenti – dei quali abbiamo più volte raccolto amare confessioni – si sarebbe rivolta a un legale per capire quale possa essere la strada migliore per tutelare i propri diritti e la propria incolumità. Stamattina, invece, una delegazione di sindacalisti, aziendali e del provinciale, era in officina per constatare personalmente lo stato degli autobus. Potenza delle decisioni dirompenti.

L’incursione è stata giudicata tardiva, soprattutto alla luce delle continue segnalazioni e lamentele. A sentire le voci che circolano in azienda, il plotone dei dissidenti starebbe aumentando con il passare dei giorni. Attualmente il gruppo sarebbe composto da una settantina di persone. La fonte di ispirazione sarebbe Micaela Quintavalle e l’associazione Cambia-menti M410, con posizioni diametralmente opposte al super pagato e coccolato direttore generale Francesco Lucibello.