A distanza di tempo, torniamo a parlare dell’Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII. Dopo le numerose testimonianze inviateci a seguito della brutta esperienza raccontata da Alessandra Errichez, a cui per altro non abbiamo mai ricevuto risposta, ci ha scritto Mariangela, mamma del piccolo Dante, che ha avuto la sfortuna di sentirsi male domenica mattina.

Avete un figlio? Auguratevi che non si faccia male o si ammali di domenica, in quanto, al pronto soccorso del Giovanni XXIII, troverete solo un medico. Un consiglio: chiamate prima di andare e chiedete quanta gente c’è in attesa, perché, come giustificazione ad un’attesa infinita ed assurda, vi sentirete rispondere: «…eh, ma siete arrivati tutti insieme».

Quindi, poco importa se vostro figlio ha la febbre, un’infezione polmonare o un braccio dolorante:
all'”ospedaletto”, di domenica o festivi, avranno tutti codice verde e staranno tutti assieme ad
aspettare un’ora e venti (se siete fortunati) per l’accettazione e un’ora e trenta per essere visitato
dall’unico medico presente. Se il bambino malcapitato ha bisogno di una radiografia o di una visita
specifica, allora dovrete attendere anche che arrivi il medico reperibile, altri venti minuti sempre se
siete fortunati.

E non vi azzardate a far notare l’assurdità della situazione perché vi sentirete rispondere che siete
capaci solo ad abbaiare e che nessuno va in amministrazione a lamentarsi. Loro, ovviamente, non
possono perché verrebbero mandati a casa, a detta di un infermiere.

Quindi, miei cari “colleghi” genitori, auguratevi che vostro figlio non si faccia mai male/ammali di
domenica. In caso contrario, presentatevi in ospedale armati di santa pazienza, litrate di camomilla
e magari un avvocato o un giornalista. Perché con i bambini non si scherza.