“Lo avevo detto io, bisognava spostarle da qua”. La dichiarazione pronunciata tra i denti e a telecamere spente da uno dei componenti del coordinamento del 118 barese è emblematica. Siamo andati all’ospedale Fallacara di Triggiano per capire qualcosa in più delle 13 automediche costate 300mila euro, ancora ferme,. In sostanza meglio farle sparire, piuttosto che continuare a tenerle sotto ai riflettori. Noi, però, quei mezzi con gli pneumatici sgonfi, i sedili ancora incelofanati, le ragnatele sui parabrezza e le assicurazioni pagate fino al 31 dicembre, sperperando altri soldi pubblici, le abbiamo trovate ancora allineate e scoperte. Intanto dal coordinatore del 118 barese, Antonio Dibello, apprendiamo la clamorosa notizia, le prime 5 automediche partiranno il primo gennaio, destinate alle postazioni di Monopoli, Casamassima, Ruvo e quelle baresi degli spedali Di Venere e Giovanni XXIII. Altre sette saranno messe in moto entro la fine di gennaio. Almeno per il momento pare tramonatata la discutibile ipotesi di affidare i mezzi alle associazioni di volontariato per 6mila euro al mese. A guidarle, invece, secondo quanto confermato da Dibello, sarebbe personale aziendale, ricollocato da altre postazioni. Le decine di telefonate, le riunioni, e persino la stesura di una convenzione inviata via fax e subito dopo ritirata, non sono servite a niente. Alla Asl devono aver pensato che la fretta, soprattutto quando è dettata dall’esigenza di limitare i danni di una scelta sbagliata, è comunque cattiva consigliera. Per ora le automediche sono ferme, dove sono sempre state, e forse ormai spostarle non servirebbe a niente.