Anci Puglia, dopo il confronto con i sindaci della regione, attacca il governo e prende una posizione netta sulla questione Imu agricola: un provvedimento inaccettabile e insostenibile.

«Il Comitato Direttivo Anci Puglia considera del tutto insufficiente la proroga dei versamenti annunciata dal Governo – si legge nel documento stilato in riunione – il differimento del termine non attenua il livello di tensione sociale per una imposta che resta inaccettabile e insostenibile. La Ragioneria dello Stato infatti, avrebbe escluso uno slittamento protratto a giugno 2015 e avrebbe individuato nel 26 gennaio p.v., la nuova data per il pagamento del tributo».

«I Comuni pugliesi – continua il documento – chiedono l’annullamento definitivo dell’imposta mediante il ritiro del provvedimento. La retroattività della pretesa fiscale, l’incertezza dei criteri applicativi e gli effetti devastanti sui comuni e sulle comunità, ne evidenziano l’illegittimità costituzionale, l’iniquità e soprattutto l’inopportunità dell’imposta, visto che molti comuni interessati insistono in aree svantaggiate e fortemente esposte a fenomeni di dissesto idrogeologico e spopolamento».

«Il settore agricolo è trainante per l’economia pugliese, l’unico a registrare incrementi occupazionali, un ulteriore inasprimento fiscale è assolutamente inaccettabile e insostenibile. Il Governo non può scaricare sui territori la propria incapacità a governare.  La Puglia tutta, i Comuni in testa, è pronta a scendere in Piazza, in una forte mobilitazione tesa alla eliminazione dell’assurdo balzello ed eventualmente a valutare possibili azioni giurisdizionali».