«Per ora non abbiamo avuto alcun riscontro né dal Sindaco né dalla giunta né dai consiglieri di maggioranza, l’occupazione continua almeno fino al 28 novembre, giorno in cui è convocato il prossimo consiglio comunale in cui si discuterà di aggiustamenti del bilancio. Se in quella data  non passeranno le nostre richieste, allora non ci sarà più nulla da fare». A parlare è Donato Fanelli del Movimento 5stelle di Conversano, il tema caldissimo del giorno è lo stato di occupazione della sala consiliare da parte dei rappresentanti di opposizione e dei cittadini più attivi, che proprio non ci stanno alla “mazzata” perpetrata ai danni dei conversanesi dall’amministrazione, l’aumento della Tari. «In molti ci stanno appoggiando continua Fanelli – portano caffè, cibo o anche il semplice sostengo, da qui non ce ne andiamo».

All’occupazione si è arrivati passando prima per le cartelle di pagamento bruciate in piazza. Le opposizioni e alcuni cittadini hanno passato tutta la notte nella sala più rappresentativa di Palazzo di città, organizzando dei turni di presidio, chiedendo le dimissioni del sindaco Giuseppe Lovascio e dell’intera giunta. Gli aumenti della Tari sono giudicati sconsiderati.

Per tentare di evitare il salasso, erano state presentate alcune proposte, ritenute attuabili, per correggere i presunti e numerosi errori iniziali. Tra queste anche quella di stralciare o almeno conteggiare una sola volta le pertinenze che non producono rifiuti e quindi non tassabili secondo quanto stabilisce la legge.

Le proposte, individuate dalle opposizioni, anche da quelle rimaste fuori dal Consiglio comunale nell’ultima tornata elettorale, erano state approvate all’unanimità in un ordine del giorno dal Consiglio comunale il 12 novembre. Era stato prorogato al 31 dicembre il pagamento della prima rata della tari. Proroga, però, mai formalizzata. Un’assise tenuta sotto l’assedio dei cittadini. Ieri, però, in maniera secondo alcuni non troppo inaspettata, è arrivato il dietrofront.

Nonostante le pressioni, non sono arrivate né le dimissioni del sindaco, né quelle dalla giunta. La maggioranza, a quanto pare, non ha neppure proposto un’alternativa. A quel punto i consigilieri di opposizione, insieme ad altre forze politiche e ad alcuni cittadini, hanno deciso di occupare pacificamente l’aula. La protesta andrà avanti a oltranza: riduzione della tari o dimissioni. È questo lo slogan che anima i manifestanti.