«Abbiamo tentato di resettare le lancette della Campionaria arrestandone il declino e recuperando, oltre all’interesse degli espositori, anche quello dei visitatori». È il primo commento di Ugo Patroni Griffi, presidente della Fiera del lavante a poche ore dalla chiusura della 78ma edizione della Campionaria più discussa.

«La Fiera di settembre, sulla base delle statistiche – continua Patroni Griffi – sviluppa un’economia del territorio stimabile tra 13 e 15 milioni di Euro, oltre a una potenzialità ancora inespressa che è definitivamente maggiore. La Campionaria può essere “l’evento” della Puglia, purché l’offerta divenga consolidata e completata con il sostegno dei soci, della Regione Puglia e delle agenzie regionali». E qui la prima bacchettata ai soci che, dopo aver risolto l’emergenza, sono chiamati a dire una volta per tutte cosa vogliono realmente farne della Fiera.

«Analogamente a quanto avviene per la Campionaria di Toronto – commenta il presidente – a Bari andrebbe organizzato un dopo-Fiera, in modo da spingere i visitatori a pernottare più a lungo in città. In generale, le risorse dedicate allo sviluppo dell’attività artistica, ricreativa e di intrattenimento andrebbero concentrate durante i nove giorni della Campionaria». Per la serie: il bello deve ancora venire, il numero uno dell’Ente incalza. «Per quanto ci riguarda – dice – da lunedì (oggi ndr) inizieremo l’organizzazione della 79esima Fiera del Levante, incrementeremo le fiere specialistiche e rivolte ai consumatori, anche grazie alle partnership che stiamo stabilendo con altre fiere italiane e straniere».

La Campionaria ha rischiato seriamente di saltare. Se non ci fossero stati i dipendenti considerati in esubero – che conoscono i meccanismi a memoria – il rischio sarebbe diventato concreto. È questa adesso la domanda che bisognerebbe farsi: sono davvero così inutili per la Fiera? Cosa ne sarà di loro adesso? Alla vigilia delle elezioni, a maggior ragione di quelle regionali, le promesse, così come la confusione, aumentano in maniera esponenziale. Magari quella della Fiera del Levante potrebbe essere l’eccezione che conferma la regola. «Crediamo che il dato positivo di quest’anno – conclude il presidente – possa attirare la consapevole attenzione degli enti locali, così come l’attenzione degli investitori, e favorire il processo di privatizzazione».

In caso contrario crediamo sia realisticamente impensabile una rinascita dell’ente, con il conseguente mantenimento dell’attuale livello occupazionale.