«Ognuno faccia il suo mestiere». È vero, purché ognuno il suo mestiere lo faccia per bene e senza chiudere gli occhi quando gli pare. La risposta data dal vigile urbano a un cittadino che chiedeva spiegazioni sulle auto parcheggiate lungo il percorso della Via Crucis ha scatenato mille polemiche e i commenti sul gruppo Facebook “Adefia senza censura”, sempre attento a ciò che succede in paese. Siamo ad Adelfia, il comune dei quattro Santi Patroni e dei due uffici postali. Il tutto per “merito” del vecchio antagonismo tra i rioni di Canneto e Montrone, un tempo sottolineato da un passaggio a livello.

Venerdì scorso, per la prima volta nella storia di Adelfia,  i due quartieri hanno unito statue e preghiere, dando vita a un’unica e più lunga processione per le vie del paese. Era ora. Silenzio, partecipazione e, purtroppo, molti mugugni. Questa volta, però, con un fronte comune. Gli adelfiesi si sono divisi a metà, non tanto per l’appartenenza a uno dei quartieri, quanto tra multati e non multati.  Il percorso della processione – come si può bene vedere dalle fotografie ricevute in redazione – è stato complicato dalle decine di auto disseminate ovunque. In tanti non hanno rispettato i divieti esposti un paio di giorni prima – come previsto dalla legge e dal buon senso – lungo le vie interessate dalla processione.

Ai tradizionali “misteri” del triduo pasquale s’è aggiunto quello delle mancate contravvenzioni. Ciò che non è piaciuto allo stesso modo ai fedeli e agli atei, sono state le multe a intermittenza. Sul parabrezza e sul lunotto delle auto di alcuni automobilisti distratti e in qualche caso menefreghisti (basta osservare la modalità del parcheggio), i vigili hanno dimenticato di lasciare il verbale ricordo. La domanda è sempre la stessa: perché a qualcuno sì e ad altri no? Compassione a singhiozzo o dolo? Una cosa è certa. Al netto della celebrazione religiosa – e della battuta – si poteva scegliere un sistema diverso da quello della multa a campione per  mettere insieme i due quartieri. Fortunatamente i vigili hanno chiuso e aperto a piacimento gli occhi tanto a Canneto quanto a Montrone. Non osiamo immaginare cosa sarebbe successo se, nell’ingiustizia, non fosse stato adoperato lo stesso metro di valutazione.

Speriamo solo di non scoprire in seguito che qualcuno degli automobilisti distratti, o peggio ancora quelli menefreghisti, abbiano i soliti vari rapporti di parentela, vicinato o amicizia. Il paese è piccolo e la gente – non sempre a ragione – mormora. In questi casi, poi, non c’è Canneto e Montrone che tengano e il dubbio è legittimo. Adesso, però, «Ognuno faccia il suo mestiere».