“L’accordo che prevedeva l’esubero di personale in messa in onda era e resta giustificato dalla circostanza che l’automazione comporta l’intervento dell’operatore per un massimo di 11 ore al girono circa. Quindi ripropongo di unificare le funzioni ingest e messa in onda vista l’affinità delle due funzioni. In tal modo viene meglio gestito il lavoro e i turni dei quattro addetti”. Così parlò – contrariamente a quanto sostenuto dagli Rsa – Lorenzo Laera, il capo del personale di Telenorba, uomo di fiducia della famiglia Montrone.

La dichiarazione – come si legge nel verbale allegato – è stata fatta durante la riunione del 13 novembre scorso, quella che ha preceduto il reintegro (con non pochi mal di pancia da parte dell’azienda), proprio alla messa in onda, di un dipendente da un anno e mezzo in cassa integrazione a zero ore. Reintegro avvenuto il giorno in cui scopriamo che i dipendenti non avevano ancora preso lo stipendio di aprile e che i documenti per la cassa integrazione, presentanti dall’azienda in Regione, non erano completi. Almeno stando a quanto ci ha riferito il funzionario regionale nella telefonata che abbiamo pubblicato.

Oggi, da un indirizzo email anonimo – beato a chi sa come si può fare una cosa simile – sono arrivati in redazione i turni della messa in onda relativi ai mesi di gennaio, febbraio, marzo, aprile e maggio 2013. Il corvo, però, ci assicura di poterne inviare altri: «Tutti quelli necessari a smascherarli». Noi, ovviamente, restiamo in attesa di tutte le carte che possano continuare ad avvalorare la tesi secondo la quale sia necessario fare un po’ di chiarezza sulla vicenda. Dalla lettura dei turni si comprende meglio il senso delle parole del capo del personale e le ragioni del possibile accorpamento.

I nomi scritti a penna, accanto a quelli del settore digitati al computer, sono quelli del personale di altro settore, che nulla ha a che vedere con la messa in onda. Alcuni di quei nomi sono paricolarmente interessanti: Francesco Minunni,  Giuseppe Danza, Piero Pascale, Pasquale De Adesis, Michele Fantasia e Roberto Giancola. Minunni è il responsabile di settore ITC e tecnico di Telenorba; Danza è il responsabile del settore bassa frequenza; Pascale, prima in produzione, ora segretario di redazione; De Adessis è il responsabile di tutte le trouppe esterne; Fantasia è il responsabile del magazzino e gestione auto di Telenorba. Giancola, invece, lavora nell’ufficio personale. C’è poi un parente diretto di sua emittenza, che ha evitato la cassa avendo lo stesso livello contrattuale del suo diretto superiore.  Evidentemente si sono immolati per dare il “buon esempio” ai propri sottoposti, in modo che a nessuno venisse in mente di rifiutare di prendere il posto del collega in cassa integrazione. Chissà, magari anche loro – come dice la collega Monica Arcadio – hanno avuto pressioni.

Ma la messa in onda è automatizzata oppure no? Gli esuberi sono reali? Perché gente con altre mansioni va a fare il lavoro di chi è stato messo in cassa? I numeri scritti a destra dei fogli dei turni sono le ore di lavoro. Non è difficile notare come spesso si vada ben oltre le 8 ore e come in alcuni casi si sia arrivato persino a 16 ore di fila. Curioso per essere un settore da sopprimere. Sì, ma quando?

Intanto si continua a lavorare, al di là delle proprie mansioni e – come si può facilmente vedere – soprattutto la notte (da mezzanotte alle sei del mattino). Con il passare dei giorni, delle testimonianze e dei documenti che siamo riusciti a pubblicare e che ancora pubblicheremo, la manovra continua sempre più ad assomigliare al ciambotto made in Converano.