L’obiettivo è arrivare a una legge regionale condivisa, che recepisca le prescrizioni del decreto Balduzzi sul contrasto al gioco d’azzardo patologico. L’Associazione ha sottolineato come anche le ludopatie siano ora inserite tra le dipendenze patologiche a cui fornire assistenza socio-sanitaria. Chi ne è affetto tende spesso a trascurare gli affetti e la vita sociale, a giocare in maniera sempre più accesa per recuperare eventuali perdite, e a mentire sull’entità delle giocate o sul gioco stesso.

“Riteniamo indispensabile – ha spiegato la vicepresidente Rizzo in una nota – che venga regolamentato e controllato l’accesso al gioco”, fornendo ai sindaci anche il potere di definire “orari delle sale gioco e distanze dai luoghi sensibili”. L’Anci ha poi diffuso statistiche giudicate “più che allarmanti”, secondo cui in Italia sarebbero 15milioni i giocatori, di cui almeno 800mila già affetti da vera ludopatia e altri 3 milioni considerati al limite. Numeri imponenti, che generano un fatturato da circa 100 miliardi di euro l’anno. “Sarebbe opportuno”, ha ammonito la stessa Anci, “che una parte dei proventi delle sale gioco sia destinato alla prevenzione e alla cura del Gap”.

Il decreto Balduzzi, in vigore dal 1° gennaio di quest’anno, ha introdotto anche l’obbligo, per rivenditori di biglietti di lotterie di ogni genere, di esporre la percentuale di vittoria possibile, calcolata o stimata. In più, l’obbligo di esporre e avere a disposizione materiale informativo apposito sulla ludopatia, redatto dalla Asl.

 

2 luglio 2013

Giorgio Scapparone Suma