La legge 68 del 1999 stabilisce come le aziende private e gli enti pubblici siano tenuti a riservare un prestabilito numero di posti alle assunzioni dei disabili. Entrando nel caso specifico, la Asl Bari avrebbe dovuto assumere 160 disabili ma ancora oggi 92 non hanno il posto di lavoro che spetta loro.
I dati rilevati dall’ufficio di collocamento per disabili della Provincia di Bari evidenziano come i maggiori “trasgressori” della suddetta legge siano a sorpresa gli enti pubblici. «Il caso più eclatante è senza dubbio quello della Asl —osservano dall’ufficio Politiche per il lavoro della Provincia di Bari — tra tutti gli enti pubblici è senza dubbio questo il bubbone».
La Asl Bari, nonostante i solleciti e le diffide, non avrebbe adempiuto ai propri compiti. Nel 2011 aveva provveduto all’assunzione di 61 disabili ma i posti previsti sono 160. « Nessuna risposta, neppure dopo una seconda diffida, risalente allo scorso febbraio —spiegano dall’ufficio — adesso stiamo procedendo con i primi 21 avviamenti coatti».
L’azienda pugliese aveva risposto con una nota il 20 marzo 2012, spiegando come le proprie difficoltà sono da ricercare nei vincoli del piano di rientro. “Vincoli di carattere finanziario, non autorizzativo”, ha dichiarato Francesco Lippolis, direttore dell’area personale della Asl di Bari. La prerogativa della Asl è quella di assicurare le assunzioni dopo aver rivisitato e riorganizzato le dotazioni organiche. «Non possiamo prendere persone di cui non abbiamo bisogno —ribadisce Lippolis — fermo restando che i diritti non si toccano».

13 novembre 2012

Antonietta Basile