Non sono cifre esaltanti, specie se confrontate con il resto d’Italia. La Puglia migliora troppo lentamente e l’anno scorso ha raggiunto appena l’18,1 per cento, contro il 15,3 del 2010, il 14,3 del 2009 e il 12,3 del 2008. Il cambiamento deve partire dai singoli comuni, come peraltro successo a Toritto in cui, la raccolta differenziata, grazie al sistema porta a porta, è passata nel giro di un anno dal 17% del 2010 al 45% del solo dicembre 2011.

Piazza d’onore per Poggiorsini, partita in sordina e poi protagonista a settembre e ottobre di un ottimo 51%. Molfetta ottiene invece l’identico dato del 2010, ponendosi come la regina tra le città più grandi. Sfiorano il 30% sia Cellamare che Bitetto, mentre Bari non va oltre il 20,3. Male invece Sannicandro di Bari, Cassano delle Murge, Gravina, Spinazzola e Minervino Murge, che chiude la classifica al 3,8%.

In generale sono i centri più piccoli, con una comunità solitamente più coesa, a dar l’esempio. È il caso di Melpignano, Motta Montecorvino, Monteparano e la maggior parte dei comuni dell’Ato Brindisi 2, capofila indiscusso della nostra regione. Non si tratta però di una regola fissa, basta sapere che Salerno, con 140mila abitanti, supera sempre il 70%. Chissà se l’ecotassa annunciata da Vendola per il 2013 risolverà il problema.

Vincenzo Drago