Nella giornata di ieri è stato sentito per quasi due ore presso la caserma dei Carabinieri di via Tanzi Angelo Iacovelli, l’infermiere ritenuto dagli inquirenti il legame tra i clan e lo spogliatoio biancorosso.

Sarebbe stato lui, infatti, secondo l’accusa a consegnare i famosi 80mila euro ad Andrea Masiello per truccare il risultato della ormai celebre partita Palermo-Bari dello scorso maggio, il cui tentativo di combine sarebbe saltato a causa di un rigore sbagliato dal capitano rosanero Fabrizio Miccoli, totalmente all’oscuro della vicenda. Errore dal dischetto che costrinse il difensore, oggi all’Atalanta, a restituire la somma ricevuta.

L’interrogatorio dell’uomo, che era stato già sentito nella stessa inchiesta per due volte come testimone e una (ma allora si avvalse della facoltà di non rispondere) come indagato, è stato secretato così come accaduto con quello dell’ex biancorosso.

Secondo alcune indiscrezioni trapelate, però, Iacovelli avrebbe ammesso davanti al pubblico ministero il suo ruolo di tramite tra alcuni giocatori del Bari e chi avrebbe usufruito delle combine, negando però qualsiasi contatto con la malavita locale.

Nicola de Mola