Prosegue la battaglia contro il gioco d’azzardo in Puglia, dove, ancor prima delle rimostranze manifestate dal neosegretario del Pd Matteo Renzi, dallo scorso 5 dicembre già vige una Legge regionale -approvata su iniziativa popolare- tesa a sconfiggere la ludopatia.

A essere sconcertate sono soprattutto le madri del comitato nato all’interno della scuola Marconi -quartiere San Cataldo di Bari-, autore della petizione che ha consentito l’approvazione della proposta di legge. La disapprovazione per quanto accaduto a Roma va di pari passo con la soddisfazione per quanto fatto a Bari: «Continueremo a profondere tutto il nostro impegno nel diffondere fra i cittadini pugliesi, innanzitutto fra genitori ed educatori, la cultura della prevenzione della dipendenza dal gioco patologico. Annunciamo anche nuove azioni di denuncia compreso il sostegno al coordinamento nazionale di tutti i comitati no slot presenti in Italia. Lo Stato siamo noi e non abbiamo paura».

Neanche i consiglieri regionali pugliesi hanno potuto tacere di fronte alla norma nazionale, contenuta nel decreto “Salva Roma”, che penalizza le amministrazioni locali che non favoriscono il mercato delle slot. Il Consiglio regionale, su proposta del presidente Onofrio Introna, ha pertanto approvato all’unanimità un ordine del giorno che chiede al governo Letta di eliminare tale norma.