Un frame del video della sparatoria al San Paolo

La Squadra Mobile della Questura di Bari ha tratto in arresto nella serata di ieri, primo aprile, un 38enne con precedenti penali e di polizia per reati contro la persona e contro il patrimonio, accusato di tentato omicidio, porto e detenzione di arma da guerra e ricettazione della stessa. I fatti contestati riguardano l’episodio criminoso avvenuto nel primo pomeriggio di venerdì 1° aprile, quando la Polizia di Stato è intervenuta per le strade del quartiere San Paolo dopo la segnalazione di una sparatoria, trovando una persona riversa al suolo, in una pozza di sangue, colpita alla gamba sinistra da diversi colpi d’arma da fuoco. I primi accertamenti sull’identità dell’individuo colpito, hanno consentito di appurare che si trattava di un soggetto con precedenti di polizia e giudiziari per reati contro la persona, tra cui maltrattamenti in famiglia, e appena sottoposto, poche ore prima, alla misura di prevenzione della sorveglianza di pubblica sicurezza. Immediatamente, gli investigatori della Squadra Mobile ricostruivano la giornata della vittima, che sin dalle prime ore del mattino aveva avuto un serie di diverbi con i suoi familiari a causa, probabilmente, dell’assunzione di sostanze stupefacenti. Si accertava che le discussioni si erano inasprite fino a che, il soggetto poi tratto in arresto, cugino della vittima, si armava, esplodendo al suo indirizzo numerosi colpi d’arma da fuoco.

A corroborare i fatti, un video acquisito dalle telecamere di videosorveglianza presenti in zona che, riprendendo la scena del crimine, permetteva di evidenziare la violenza dell’azione delittuosa: lo sparatore, infatti, giunto sul posto, dopo un’accesa discussione con la persona offesa, estraeva un arma da guerra (risultata in precedenza rubata in un Comune della provincia di Taranto, a seguito di un furto in abitazione), mirando l’avversario che, di converso, si faceva scudo con il corpo della moglie dell’aggressore, anch’ella sua parente, intervenuta sul posto per sedare la lite tra i due. La donna, bloccata e cinta al collo dalla vittima, riusciva dopo qualche secondo a divincolarsi e a scappare e, solo allora, il soggetto armato di pistola apriva il fuoco, colpendo il bersaglio, che tentava disperatamente di darsi alla fuga, con almeno due colpi. La vittima, colpita alla gamba sinistra, cadeva per terra e qui, in stile “esecuzione”, venivano esplosi ulteriore colpi di pistola; l’uomo ormai a terra, inerme, veniva colpito al capo con il calcio della pistola; cinque i bossoli repertati dalla Polizia Scientifica. Pertanto, sulla base degli elementi raccolti, il presunto aggressore, individuato e raggiunto nei pressi del luogo in cui si era consumata la sparatoria, veniva arrestato in flagranza di reato, con ancora addosso l’arma del delitto, una pistola Beretta FS, cal.9×19, di quelle in uso alle Forze di Polizia, e posto a diposizione dell’Autorità Giudiziaria.