Stop a ricoveri e attività ambulatoriali non urgenti, lo ha deciso la Regione Puglia con effetto immediato e fino al 6 aprile. Così come successo durante la prima ondata, anche la terza, arrivata a livelli di pressione che il sistema sanitario pugliese non è in più grado di reggere, non permette di portare avanti tutte quelle attività definite procrastinabili, nelle more di trovare altri posti letto nelle cliniche private, come già fatto col Miulli e col Gruppo Gvm.

“Con decorrenza immediata e fino al 6 aprile si dispone di confermare la sospensione dei ricoveri programmati sia medici che chirurgici presso le strutture ospedaliere pubbliche COVID e NO- COVID; di effettuare solo ricoveri con carattere d’urgenza “non differibile”, provenienti dalle strutture di Pronto Soccorso, con particolare riferimento alle patologie tempo — dipendenti. Tale disposizione, nei limiti di quanto sarà concordato con le OO.RR. dell’ospedalità privata, vale anche per le case di cura private accreditate” si legge nella nota urgente della Regione.

La Regione dispone inoltre di “assicurare le attività di ricovero non procrastinabile per prestazioni con oneri a carico del SSN” ovvero ricoveri in regime di urgenza; ricoveri elettivi oncologici; ricoveri elettivi non oncologici con classe di priorità A (come definita dal PNGLA 2019-2021 di cui all’Intesa Stato-Regioni 21.02.2019); -malattie rare.

Sono sospese le attività in libera professione intramoenia in regime di ricovero; le attività di ricovero e day- service, anche quelle finalizzate al recupero delle liste d’attesa, al fine di non intralciare le attività finalizzate alla gestione dei pazienti covid.