“Avevamo la visita di controllo prenotata a metà mese, mi figlio di tre anni è stato operato al rene, così in previsione della partenza, il 1° dicembre ho voluto fare il tampone molecolare privatamente, per scrupolo, e sono risultato positivo. A quel punto il pediatra ha avvisato la Asl, lo stesso ha fatto il medico di famiglia per mia moglie, ma nessuno si è fatto sentire”. Comincia così il racconto di un papà 40enne che vive nel Barese.

“Poco dopo la nascita – racconta – mio figlio è stato operato per l’occlusione dell’uretra, l’ho portato fuori regione perché qui a Bari continuavano a trattarlo con gli antibiotici senza alcun risultato. Mezzo rene è andato, ma lo hanno curato e risolto il problema. Da allora deve essere sottoposto a controlli periodici, quando ho saputo di essere positivo ho avvisato l’ospedale che ha posticipato la visita di un mese, sperando nel frattempo di essere chiamati per il tampone”.

“In casa siamo solo noi 3, ma i miei suoceri sono risultati positivi, probabilmente l’ho preso da loro, o forse è stato il contrario, non si sa – spiega – temo comunque che possa essere successa la stessa cosa a mio figlio. Siamo in quarantena fiduciaria, mia moglie lavora nella grande distribuzione e i colleghi continuano a telefonare per sapere se è positiva. Usano tutti la mascherina, ma è ovvio che sono preoccupati, come noi del resto. Non credo sia normale che continuino a lavorare senza sapere se sono stati a contatto con una persona positiva. Ho chiamato tutti i numeri di telefono che ho trovato, senza riuscire a parlare con nessuno, così ieri ho deciso di scrivere a voi, alla Asl, e alla pec della Presidenza della Regione”.

Dopo giorni di attesa aspettando un cenno dalla Asl, la risposta tanto attesa è arrivata proprio della Regione. Dalla Presidenza hanno fatto sapere di aver inoltrato la segnalazione alla Asl, da cui stamattina è arrivata la telefonata decisiva. Domani, papà, mamma e bimbo andranno alla postazione drive-in dell’ ex Cto, sperando che siano negativi.

Fermo restando che la seconda ondata della pandemia ha travolto la Puglia come uno tsunami, con le Asl e i Dipartimenti di Prevenzione non adeguatamente rinforzati per fronteggiare l’emergenza, non possiamo fare a meno di notare la rapidità con cui è arrivata la telefonata dopo il passaggio intermedio con la Presidenza della Regione, una coincidenza temporale sorprendente.