La legionella continua a tenere sotto scacco il Policlinico di Bari, dopo l’inchiesta aperta dalla Procura di Bari per quattro morti avvenute tra il 2018 e il 2020, inchiesta per cui è stata chiesta l’interdizione l’interdizione del direttore generale Giovanni Migliore, della direttrice sanitaria Matilde Carlucci, della direttrice amministrativa Tiziana Di Matteo, del responsabile della Sanità pubblica dipartimentale Giuseppe Calabrese e del direttore Area tecnica Claudio Forte, spunta un nuovo fascicolo per la morte dell’80enne Gennaro del Giudice.

Per quel decesso, che sarebbe sopraggiunto proprio per legionellosi, il gip Giuseppe De Benedictis ha ordinato nuovi accertamenti. La morte sarebbe infatti sopraggiunta per l’operato dei medici medici del Policlinico di Bari, oppure dei tecnici della Asl di Bari “per non avere svolto a regola d’arte i controlli periodici sui presidi sanitari» del reparto di Medicina interna dove il pensionato è deceduto”.

Il gip De Benedictis ha accolto l’opposizione alla richiesta di archiviazione presentata dal pm Gaetano De Bari a marzo 2019 nei confronti del direttore sanitario del Policlinico, Matilde Carlucci, del direttore del reparto, Carlo Sabbà, e del dottor Antonio Perrone, che aveva in cura l’80enne, tutti accusati di omicidio colposo.

Dalla consulenza tecnica si evince che l’uomo “ha contratto in ambiente ospedaliero una polmonite da legionella pneumofila”, contagio venuto fuori anche dalle analisi del sangue effettuate durante il ricovero. Ciò nonostante “nessun trattamento, nessuna profilassi e nessun accorgimento” sarebbe stato ordinato dai medici.

Le analisi sulla rete idrica del reparto, eseguite il mese dopo, hanno accertato la presenza di legionella nel lavandino della stanza dove il pensionato era stato ricoverato e nel bagno degli uomini. Proprio per questi motivi il gip ha respinto la richiesta di archiviazione e disposto nuove indagini sia sui medici, sia sui tecnici del Servizio di prevenzione della Asl di Bari.