Sovraffollamento delle carcerari, mancanza di tutele per gli agenti di Polizia Penitenziaria, per non dire poi delle pessime condizioni di mense, vestiario e mancanza di igiene dei luoghi di lavoro. All’incontro sull’ordinamento penitenziario organizzato dalla Federazione Sindacale del Co.S.P., a Foggia, c’era decisamente molta carne al fuoco.

Temi numerosi, evidentemente delicati, e ampi, affrontati dai relatori, gli avvocati Marco Scilitani, Vincenzo Piserchia e Alfonso Schiavone, del Foro dauno, e Domenico Mastrulli, segretario generale nazionale della Federazione Sindacale Cosp. A tenere le redini della discussione, l’avvocato Giovanni Marseglia.

Mastrulli, leader del Coordinamento sindacale penitenziario, è stato molto duro nel suo intervento, del resto è anche presidente onorario di OPS, l’Osservatorio presente nei luoghi di lavoro, sulle situazioni di mobbing che coinvolgono personale maschile e femminile, conosce molto bene la triste la condizione delle donne madri e detenute, come pure dei loro bambini, ristretti nelle carceri italiane.

Durante l’incontro è stato fatto il punto sia sulla stabilità attuativa dell’ordinamento penitenziario, e sui suoi effetti, da alcuni ritenuti anche deleteri, sia sul persistente sovraffollamento nelle 196 prigioni italiane: 61mila detenuti contro una capienza di 54mila posti letto. In Puglia, se possibile, va anche peggio; nelle 10 carceri pugliesi ci sono 4400 detenuti contro una ricezione di appena 2400 posti. Definire esplosiva la situazione non è una esagerazione, e le pagine di cronaca dei giornali, purtroppo, sono lì a testimoniarlo.