Si dice che il ponte Adriatico abbia cambiato la vita dei baresi. Probabilmente è vero, visto che adesso raggiungere il centro è più facile. Di sicuro, però, ha cambiato la vita di Paolo Lentini e della sua famiglia.

Paolo abita in via Tatarella, a ridosso dell’ormai famigerata asse nord-sud. Da quando è stato inaugurato il nuovo “ponte del cimitero” (o ponte strallato, come preferite) il traffico di quella arteria, fino all’anno scorso quasi inesistente, si è moltiplicato a dismisura.

“Questa che sulla carta è una strada urbana – sottolinea Paolo – in realtà è una superstrada. Il rumore ad ogni ora del giorno è insopportabile. Passa chiunque, auto, camion, tir, per non parlare delle gare di motociclette il sabato notte”.

Un’opera maestosa, quella dell’asse nord-sud, ma senza la cura dei dettagli che sono quelli che poi fanno la differenza. Mancano i pannelli fonoassorbenti, il manto stradale è sconnesso con molte buche che aumentano i rumori: “Fare opere pubbliche senza prevedere gli effetti e le conseguenze sulla vita di chi vi abitano vicino è davvero una cosa difficile da credere”.