Si è tenuta questa mattina, a Palazzo di Città, la presentazione di “Sport Per Tutti”, il progetto nazionale promosso dalla Uisp Puglia (Unione Italiana Sport per Tutti) e dal Comitato territoriale di Bari. L’idea è quella di sostenere l’accessibilità all’attività sportiva e a valorizzare il ruolo dello sport nel processo di riattivazione socio-economica post pandemica. Il progetto verrà realizzato in 15 regioni italiane, con il coinvolgimento di 26 Comitati territoriali Uisp. Ci saranno anche altri soggetti del terzo settore, come Università e reti associative. L’iniziativa è finanziata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

“Sport per tutti” ha l’intento di valorizzare lo sport e l’attività fisica, ritenuti strumenti prioritari per supportare il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030, con particolare attenzione alle città e alla dimensione urbana. L’obiettivo è quello di rendere i vantaggi determinati dallo sport e dall’attività fisica accessibili a tutti, anche in momenti di crisi.

Per far sì che questi obiettivi possano essere portati a termine, il progetto prevede l’attivazione di una piattaforma di co-sviluppo che opera a livello nazionale e regionale secondo il modello del living lab, e mette in campo a livello territoriale azioni su più fronti. A livello sociale (azione Sportous/promozione della figura dell’animatore sportivo territoriale e del vouchering sociale), economico (azione Sport Impact Lab/contest per incubatore per professioni sportive), ambientale (azione Uisp4Sustainability/promozione della mobilità dolce).

Alla conferenza, moderata da Antonio Diviesti, coordinatore di “Sport per tutti”, è intervenuto Antonio Adamo.

Le parole del presidente dell’Uisp Puglia

Sport per Tutti è un progetto innovativo e complesso per la sua estensione in tutto il territorio. Attraverso questa presenza capillare ci ripromettiamo da un lato di realizzare attività laboratoriali con il coinvolgimento delle reti associative, dall’altro di sviluppare anche una parte più operativa proprio all’interno dell’impianto sportivo Capocasale che il Comune ha affidato alla Uisp. Uno dei nostri obiettivi sarà proprio sensibilizzare l’utenza sportiva non agonistica, che rappresenta una percentuale molto più elevata di quella agonistica, all’utilizzo di mezzi sostenibili per raggiungere l’impianto.”

Ha parlato Veronica D’Auria, presidente dell’Uisp Bari

“Il progetto che presentiamo questa mattina evidenzia la funzione trasversale dello sport, oggi in prima linea nel sostenere le tematiche di sostenibilità ambientale. Il piano di mobilità sostenibile è uno degli obiettivi oggetto di sperimentazione anche presso il palasport Capocasale che consentirà di focalizzare l’attenzione su un ambiente sano e pulito oltre che sulle pratiche sportive inclusive e di prossimità”. 

Dichiarazioni di Pietro Petruzzelli, assessore allo Sport del Comune di Bari

“Questo progetto parla di sport collettivo, non agonistico, a 360 gradi, allacciandolo indissolubilmente al concetto di mobilità sostenibile e perciò innestandosi perfettamente sulle politiche finora adottate dall’amministrazione in questo campo. L’idea è quella di utilizzare i palazzetti dello sport come degli ‘hub’ da impiegare anche per attività che hanno a che fare con la sensibilizzazione ai temi ambientali, penso ad esempio alla possibilità di conferire alcune tipologie di rifiuti urbani, come ad esempio l’olio esausto o gli abiti e le calzature usate, in prossimità delle strutture sportive. Utilizzeremo quindi l’egregio lavoro di rilevamento del chilometraggio percorso da chi si reca al palazzetto che la Uisp sta compiendo su Bari per implementare l’utilizzo di Muvt, la nostra piattaforma di mobilità sostenibile che prevede il rimborso chilometrico per chi utilizza la bicicletta per recarsi a scuola, al lavoro o per lo shopping.”

Il professor Fischetti, ricercatore di Metodi e Didattiche delle Attività Motorie dell’Università degli Studi di Bari

“Il progetto ci vede protagonisti interessati perché, leggendo il parere del Comitato economico e Sociale europeo, si evidenzia chiaramente che un sistema di sport per tutti non può prescindere da un’acquisita consapevolezza da parte del cittadino all’utilizzo delle strutture e da un rimodellamento culturale sull’uso della bicicletta o di altri strumenti di mobilità ecologica. Più semplicemente, la buona pratica sportiva deve essere inserita in un ambiente naturale il più sano possibile, deve essere svolta in strutture sportive non isolate ma collegate in rete e, inoltre, deve tendere all’inclusività, cioè consentire la reale partecipazione di chiunque alla disciplina che ha scelto”.

Davide Giove, portavoce del Forum del terzo settore Puglia

“Il Terzo settore aderisce con entusiasmo a questo progetto perché vede in esso un’occasione importante per riparare in parte allo sconquasso sociale determinatosi in questi ultimi anni: accentuata diseguaglianza tra cittadini, emersione di nuove povertà e di nuove fragilità, diffuso disinteresse per la gestione della cosa pubblica. In questo contesto, offrire la possibilità a tutti di praticare sport certamente contribuisce ad alleviare il disagio sociale, che non è determinato solo da squilibri economici, ma anche dalla difficoltà per ampie fasce della popolazione – si pensi a bambini in difficoltà, anziani, donne sole con figli, immigrati – di accedere, ad esempio, ai servizi socio-sanitari.”

Ruggiero Ronzulli, presidente di Legambiente Puglia, ha concluso

“Legambiente Puglia è pronta partecipare a questo interessante progetto con il quale si condividono le finalità legate al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 ONU e quindi alle tre dimensioni di azioni sociali, ambientali ed economiche. Quando i fini sono comuni, la contaminazioni delle reti associative consentono una maggiore sensibilizzazione dei target di cittadini e di utenti coinvolti.”