“Ho avuto la fortuna in carriera di giocare solo ed esclusivamente in Serie A, tornare a casa, a Bari, anche se abito da 15 anni a Genova, e smettere in Serie B a 32-33 anni, dopo aver giocato in squadre come Inter, Real Madrid e Milan, significava buttare nel cesso il mio talento”.

Le Cassanate non finiscono mai, anche dopo aver appeso gli scarpini al chiodo. In diretta Twitch, l’ex Pibe de Bari, ha pugnalato una città intera con delle parole che hanno ferito tutto l’ambiente biancorosso.

“A 32 anni puoi giocare ancora 5 o 6 anni. Non è per il Bari, ma mi sono guardato allo specchio e mi sono detto di aver riconoscenza per il mio talento – ha concluso -. Non me la sono sentita, ma non per il mio Bari, o per l’Entella a cui sono stato vicino, ma perché non volevo sprecare il mio talento, non me la sono sentita”.

Quello che ha raccolto Cassano negli ultimi anni della sua carriera è davanti agli occhi di tutti, non siamo noi a doverlo ricordare. Il suo talento lo ha “buttato nel cesso da solo”, con la sua testa che non ha mai seguito l’enorme classe dei suoi piedi.

Bari lo ha cresciuto, lo ha lanciato e lo ha reso grande. Tornare a 32 anni qui, con una carriera ormai “in declino”, sarebbe stato il giusto riconoscimento verso un’intera città che lo aveva amato come pochi. Ora nel cesso ci è finito anche quell’amore.