Niente da fare. Il Bari pareggia 1-1 contro il Bologna e al netto di dichiarazione “da pazzo” di Paparesta abbandona il sogno playoff. Lodevole l’iniziativa del presidente di riempire lo stadio con i biglietti a un euro ma per andare in serie A serve anche altro. I minuti guadagnati ieri da Nicola, eludendo le domande dei giornalisti nel prepartita, sono stati trasformati in duro lavoro. Nessun dubbio. Sul campo però i risultati non si sono visti. Segna ancora Caputo, seppure su rigore, e probabilmente è l’unica nota davvero lieta della serata.

Il tecnico piemontese non fa sorprese e ai nastri di partenza presenta la squadra annunciata con più di 24 ore d’anticipo nella conferenza stampa più veloce del west. Lopez tiene in panchina Cacia e Sansone ma può comunque schierare in prima linea attaccanti del calibro di Acquafresca e Mancosu.

Inizia la partita e dopo dieci minuti il Bari è già sotto. Casarini scodella un pallone in area di rigore, Schiattarella si addormenta e Masina con un preciso colpo di testa spedisce la palla alle spalle di Guarna. Le responsabilità del (non) terzino biancorosso sono evidenti ma ancora più grosse sono le colpe di chi lo schiera in un ruolo non suo trascurando le clamorose disattenzioni che un giocatore di difesa non può permettersi. Dopo il regalo a Ceravolo, questo a Masina. Per buona pace dei quasi 40mila, assordanti, tifosi sugli spalti.

Il Bari non reagisce e dopo una serie infinita di calci d’angolo solo un miracolo di Guarna impedisce a Ferrari di trasformare la netta superiorità del campo in un doppio vantaggio sul tabellone del risultato. La partita diventa improvvisamente nervosa e a cambiare l’inerzia di un match che Caputo e compagni stanno vivendo chiusi nell’angolo con le braccia sul volto per parare i colpi è proprio un episodio di incomprensibile nervosismo. Bellomo calcia male una punizione consegnando il pallone fra le braccia di Coppola, Contini litiga con Maietta, il centrale del Bologna lo rincorre per un paio di metri e gli rifila una spintarella degna di uno scolaretto di quinta elementare nell’ora di educazione fisica. L’esperto difensore di Nicola però resta a terra come colpito da una coltellata, così Maresca di Napoli arriva, sventola il rosso sotto il naso di Maietta e concede al Bari un rigore che Ciccio Caputo trasforma in pareggio. Maietta ingenuo, Contini furbo, Maresca fiscale. Quando alla fine della partita manca ancora un’ora.

Il secondo tempo inizia con la panchina del Bologna orfana di allenatore e preparatore atletico, entrambi espulsi per proteste alla fine della prima frazione. Nicola toglie Romizi e manda in campo Minala: una sostituzione infelice. L’ex centrocampista della Lazio è disastroso e in appena 25 minuti riesce a sbagliare quasi tutto. Perde palla e consegna al Bologna un’occasione colossale, viene mandato a quel paese da un Guarna in versione Superman, guadagna due gialli e prende la strada degli spogliatoi.

Con le squadre di nuovo in parità numerica il Bari torna poca cosa. Ebagua non cambia il match, Defendi pure, il rosso a Buchel che costringe il Bologna in nove nemmeno. Pareggio e fischi copiosi di un San Nicola che probabilmente ha capito di dover accogliere anche nella prossima stagione un altro, triste, campionato di cadetteria.