Per Anna e la sua famiglia è iniziato il conto alla rovescia: ancora qualche giorno e lei, insieme ai suoi due figli e un marito disabile, finiranno in mezzo a una strada. Una vita che da difficilissima diventerà praticamente un incubo.

La casa in cui abitano a Brivecchia è inadeguata: 200 euro al mese per un appartamento piccolo, camere da letto senza finestre e muri che grondano umidità. La proprietaria di casa ha sempre fatto il possibile ma non basta più, e adesso incombe lo sfratto esecutivo per fine locazione.

Le carte parlano chiaro: devono liberare l’immobile entro il 6 agosto. Il giorno successivo ci sarà il controllo che se risulterà negativo farà scattare lo sgombero. Ma Anna è disposta a tutto per suo marito e i suoi figli: è pronta a beccarsi una denuncia pur di trovare una soluzione.

Soluzione che fino ad ora resta un miraggio. Dal 2012 Anna combatte col muro di gomma della burocrazia, rimpallata fra Comune, servizi sociali e tribunali. Una soluzione era stata trovata ma Anna si è rifiutata: “Dovevo trasferirmi con i miei due figli in una casa famiglia a Gravina – ha spiegato – ma non potevo assolutamente abbandonare mio marito disabile”.

“Il Comune si è limitato a mandare due lettere per avere delle proroghe, poi si è lavato le mani. Il Sindaco deve mettersi una mano sulla coscienza – è l’appello a Decaro – sono anni che viviamo in questa situazione, devono trovarci una sistemazione decente. Io ormai non dormo più la notte”.