«Questa amministrazione sta soltanto navigando a vista, non fa altro che invocare l’emergenza: sui migranti, sui rifiuti, su tutto, eppure Decaro è sindaco da due anni e membro dell’amministrazione di maggioranza da dodici, i problemi di Bari li conosceva tutti benissimo ancor prima di candidarsi». Il consigliere comunale Irma Melini è durissima e non le manda certo a dire su tutti i temi caldi del momento. insieme a lei, i colleghi di opposizione Domenico Di Paola, Fabio Romito, Giuseppe Carrieri, Michele Picaro e Sabino Mangano.

«Il Partito Democratico è spaccato. Il sindaco dell’Area Metropolitana, importantissima sul fronte dell’Adriatico, non prende posizione sul referendum per le trivelle e non si impegna a promuoverlo – affonda la Melini – in una regione che è tra quelle che lo sta spingendo di più. Praticamente, Regione e Comune non si parlano e lui strumentalizza l’aula, con il suo assessore all’Ambiente che invece si smarca».

«Con un servizio di trasporto pubblico che fa pena – prosegue come un fiume in piena – l’Amtab aumenta il costo del biglietto. Abbiamo ricapitalizzato per 10 milioni di euro e adesso aumenta anche il prezzo del viaggio». Questo, aggiungiamo noi, nel periodo in cui fioccano le multe e la vendita dei ticket è cresciuta, grazie alla presenza dei Vigili urbani con i controllori sugli autobus.

«L’aumento della Tari è assolutamente ingiustificato. L’anno scorso abbiamo scongiurato l’ecotassa perché, misteriosamente, nel periodo della rilevazione, è aumentata la raccolta differenziata – ricorda la Melini – e adesso che l’amministrazione annuncia in pompa manga la partenza del porta a porta, la tassa aumenta. Motivo? L’emergenza discariche, che stanno raggiungendo i limiti di riempimento, è chiaro che ci vuole una programmazione, potevano farlo partire prima il portata a porta ed evitare l’aumento della Tari. Il sindaco – conclude- prende i baresi per imbecilli».