ASSEMBLEA NAZIONALE DI SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA'

Fra le tante fortune che ha, c’è anche quella di una opposizione debole o per lo meno politicamente irrilevante. Michele Emiliano, per sua stessa ammissione, è poco o punto interessato a chi gli succederà come segretario regionale del PD, perchè con ogni probabilità il PD non c’è nel suo futuro politico.

E in genere sembra anche poco o punto interessato, nonostante le dichiarazioni ripetute ad uso della stampa, di governare al meglio una regione che invece avrebbe molto bisogno di essere governata. La sua attenzione è altrove, così come le sue migliori energie e la sua intelligenza politica.

Con l’aiuto del suo Gran Visir Giovanni Procacci, in pratica sta ricostruendo la Democrazia Cristiana in Puglia, e non solo, visti i contatti e le relazioni nazionali ed europee dello stesso Procacci: la sede della Presidenza della regione, specie nelle ore pomeridiane, è un gran via vai di gente non proprio giovanissima, prevalentemente di sesso maschile: sembra una “segreteria politica” d’altri tempi e altre stagioni, quel luogo dove si facevano e disfacevano alleanze, carriere politiche e professionali, si concedevano favori, si lasciavano decollare promesse, anche molto difficili da mantenere.

Ma proprio come fece a suo tempo Francesco Schittulli, anche Michele Emiliano sta costruendo quello che intende come suo futuro politico cannibalizzando i partiti esistenti e puntando tutto sulla sua stessa persona. Intanto due delle liste che l’hanno sostenuto alle regionali, La Puglia per Emiliano ed Emiliano Sindaco di Puglia, si accingono a fondersi in un unico gruppo consiliare: sarà questo il primo nucleo del nuovo “movimento” che lo vedrà come leader politico?

Curiosamente, da questa operazione di consolidamento e ricompattamento al centro, è stata esclusa la compagine dei Popolari che pure vanterebbero un discreto DNA democristiano al loro interno. Ma forse a Emiliano interessano poco i politici con esperienza di partito. Perchè un’altra coincidenza con Schittulli è questa: fare politica uccidendo i partiti (“non siamo nè di destra nè di sinistra” era il mantra di Schittulli, prima d’essere clamorosamente abbandonato dai suoi, trasmigrati verso il vincitore, ovviamente) ma usandone tutte le prassi, anche le più deleterie.

Michele Emiliano, quindi, sembra intenzionato a scendere quanti prima dal treno (politico) che lo ha portato alla Presidenza della Regione Puglia, a crearsi una propria compagine personalistica e identitaria, a dare infine battaglia all’attuale leadership del PD, un partito ormai irriconoscibile come ha giustamente fatto notare uno dei suoi fondatori, Pierluigi Bersani, per poter poi giungere, forte anche delle alleanze che si vanno creando con altre realtà simili in altre regioni italiane, alla competizione politica come candidato alla Presidenza del Consiglio.

E nel nulla politico che ha avvolto di caligine l’intera realtà italiana, uno che si muove così si fa notare certo più e meglio del classico elefante che passeggi in un negozio di cristalli. Tutto sta a sapere quanto ci metteranno a capire i pugliesi che non li sta governando nessuno e che le cose vengono fatte dalla burocrazia, a volte corrotta e frettolosa, e non dall’assessore di turno.

I baresi, cui è toccato di essere governati dalla brutta copia di Emiliano, se ne sono accorti in pochissimo tempo.