Ad un giorno e mezzo dall’incontro con il Parma si tirano le somme di questa stagione difficile, non positiva guardando la classifica, ma ora arrivato proprio il momento di non mollare, anzi tirare fuori tutta la grinta per evitare il peggio. Il sindaco di Bari in un messagio lasciato su i suoi social è molto chiaro:

“Non giriamoci intorno, quella del Bari è stata una stagione disastrosa. Ma non è ancora finita. E allora ci sono due cose da fare.
La prima: voi calciatori, nelle prossime tre (o cinque) partite, dovete gettare in campo l’anima. Se ce l’avete.
Lo so, per voi retrocedere è solo un piccolo inciampo professionale. Il giorno dopo andate in vacanza, dimenticate tutto e pensate al prossimo contratto da firmare. Per tantissimi di noi baresi, gente semplice che vive la passione per la squadra di calcio in modo viscerale, sarebbe invece un colpo emotivo terribile. Soprattutto dopo l’11 giugno dell’anno scorso. E va evitato a TUTTI I COSTI.
La seconda cosa devono farla dirigenti e proprietari. Comunque vada a finire e qualunque sarà il futuro societario del Bari, bisogna prendere atto che quest’anno è accaduto qualcosa che va al di là della normale alternanza tra successi e delusioni sportive. Anche rispetto al nodo controverso della multiproprietà, che nel momento dell’assegnazione del titolo, si pensava sarebbe dovuto sciogliersi proprio quest’anno, nel 2024. E allora chi comanda deve assumersi le responsabilità dei tanti errori che ci hanno condotto fin qui. E deve farlo mettendoci la faccia, in un incontro pubblico aperto ai tifosi, che sono i veri, unici “azionisti” della squadra. Ho sbagliato qualcosa anch’io? Bene, sarò presente a quell’incontro per rispondere a tutte le vostre domande, come sempre, senza nessun filtro, senza nessun paracadute.
Ve lo devo, in nome della promessa che vi feci sui gradoni del Della Vittoria, nell’estate di sei anni fa.
Intanto domani, anche se non sono stato autorizzato, proverò a raggiungere la squadra in ritiro, per far capire a tutti, calciatori, tecnici e dirigenti, che il destino del Bari calcio è un bene prezioso per tutta la città e come tale va tutelato. Non so se servirà, ma ho il dovere di provarci.

Non giriamoci intorno, quella del Bari è stata una stagione disastrosa. Ma non è ancora finita. E allora ci sono due cose da fare.
La prima: voi calciatori, nelle prossime tre (o cinque) partite, dovete gettare in campo l’anima. Se ce l’avete.
Lo so, per voi retrocedere è solo un piccolo inciampo professionale. Il giorno dopo andate in vacanza, dimenticate tutto e pensate al prossimo contratto da firmare. Per tantissimi di noi baresi, gente semplice che vive la passione per la squadra di calcio in modo viscerale, sarebbe invece un colpo emotivo terribile. Soprattutto dopo l’11 giugno dell’anno scorso. E va evitato a TUTTI I COSTI.
La seconda cosa devono farla dirigenti e proprietari. Comunque vada a finire e qualunque sarà il futuro societario del Bari, bisogna prendere atto che quest’anno è accaduto qualcosa che va al di là della normale alternanza tra successi e delusioni sportive. Anche rispetto al nodo controverso della multiproprietà, che nel momento dell’assegnazione del titolo, si pensava sarebbe dovuto sciogliersi proprio quest’anno, nel 2024. E allora chi comanda deve assumersi le responsabilità dei tanti errori che ci hanno condotto fin qui. E deve farlo mettendoci la faccia, in un incontro pubblico aperto ai tifosi, che sono i veri, unici “azionisti” della squadra. Ho sbagliato qualcosa anch’io? Bene, sarò presente a quell’incontro per rispondere a tutte le vostre domande, come sempre, senza nessun filtro, senza nessun paracadute.
Ve lo devo, in nome della promessa che vi feci sui gradoni del Della Vittoria, nell’estate di sei anni fa. Intanto domani, anche se non sono stato autorizzato, proverò a raggiungere la squadra in ritiro, per far capire a tutti, calciatori, tecnici e dirigenti, che il destino del Bari calcio è un bene prezioso per tutta la città e come tale va tutelato. Non so se servirà, ma ho il dovere di provarci.”