Ci risiamo, puntuale come i giorni della merla, con l’arrivo delle imminenti elezioni regionali torna il fenomeno dell’affissione selvaggia, prepotente come un bullo a scuola e fastidioso come un foruncolo sul culo.

A inaugurare l’odiosa epidemia di manifesti e adesivi, appiccicosi da un lato e viscidi dall’altro, l’ex governatore della Puglia ex ministro ex braccio destro di Berlusconi ex deputato ex Forza italia ex democristiano ex Partito Popolare Italiano ex faccia pulita della politica Raffaele Fitto, oggi “faccia sporca” di quella politica zozzona che imbratta muri invocando pulizia. Dopo lo sputtanamento mediatico dei suoi adesivi attaccati pure sulla garitta dei Vigili urbani, Fitto ha invitato i suoi a non farlo più, ma non ha pagato nessuno per rimuoverli, almeno da quanto ne sappiamo.

Purtroppo, Fitto non è il solo ad esserci cascato. Anche Emilio Pisoltato, candidato con Michele Emiliano si è macchiato di tanto disonore. Sotto lo slogan “La Puglia, la nostra impresa”, Pistolato ha messo in piedi la “sua impresa”, abusiva però. Il manifesto nella foto è affisso all’uscita del sottovia Quintino Sella a Bari, ma ce ne siano altri in giro.

Stanchi di assistere impotenti a questo scempio, compiuto anche da chi si fa chiamare onorevole pur dimostrando di non esserlo affatto, abbiamo deciso di dar vita alla nostra “contro campagna elettorale” coniando l’hashtag #iononvotoglizozzoni: inviate le vostre foto a [email protected], le pubblicheremo tutte. Alla Regione vogliamo gente che non sporca.