La forza dell’ascolto, del dialogo, delle idee, della pacatezza, della trasparenza e un’esplosione di creatività. Al Palacarrassi di Bari oggi è stata scritta la prima pagina della storia della Regione Puglia con Guglielmo Minervini presidente.
Attorno a 5 tavoli tecnici, che hanno animato workshop per più di due ore, si sono riuniti i rappresentanti dei comitati a sostegno di Minervini e gli attivisti. Un incontro aperto ai media e a quanti ambivano a diventare protagonisti di un nuovo modo d’intendere la politica. Un incontro che si è rivelato anche propedeutico a organizzare i banchetti che saranno allestiti nelle piazze pugliesi per la raccolta di firme funzionali a candidare Minervini presidente che, senza esitazione, alcuna afferma subito di fronte a una folta platea: “La Puglia può farcela e sta già cominciando a provare il gusto a camminare con le proprie gambe”.

E da qui l’esortazione affinché ci sia quasi un capovolgimento di ruoli. Con il cittadino che diventa il vero artefice della politica scommettendo su se stesso aderendo alla sfida del cambiamento come lo intende Minervini. “Dalla crisi non si esce con un leader – dice – ma con lo sforzo di tutti”, afferma. Esortando i pugliesi a impegnarsi e a liberare energia positiva che si traduca in economia e sviluppo per il territorio. “Noi non siamo quelli che chiedono una delega a governare, ma quelli della sfida di un popolo dove ciascuno è il candidato. Quello che sta per scriversi è il destino e il futuro di tutti. Non siamo più un pezzo di Mezzogiorno col cappello in mano”. Quindi chiosa Minervini: “Merita il futuro chi sa coltivare la bellezza del presente”. Poi, a margine, tra i cronisti c’è chi fa l’avvocato del diavolo.

“Sappiamo cosa vogliamo fare della Puglia 2020 – risponde Minervini al cronista che lo stuzzica chiedendogli per quale motivo si dovrebbe votare per lui – Nei prossimi anni vogliamo che la Puglia stralci con le proprie gambe la sua autonomia. Costruisca un’idea di sviluppo soprattutto fondata sulle piccole e medie imprese, ma anche sui giovani e l’innovazione. Una Puglia che guardi al futuro. Che metta in campo un popolo che si innamori della propria responsabilità e capacità di costruire il futuro. Non una Puglia che delega, ma che fa”.

Oggi ha tenuto banco sui giornali anche la presunta emorragia di tessere del Pd, sull’argomento Minervini ha così replicato: “Io penso che la domanda sia mal posta. Non mi interessa quante tessere abbiamo raccolto, ma quante persone partecipano alla vita dei circoli, nel territorio. Mi piacerebbe capire, anche qui in Puglia, sul terreno della partecipazione, quanta parte della comunità si sente protagonista della vita del partito democratico. Io penso che i nostri circoli molto spesso siano chiusi ed è su questo che dovremmo manifestare tutta la nostra inquietudine e non su quanti pacchetti di tessere pochi capibastone hanno raccolto”.