“In Usb se ne tocchi uno tocchi tutti”. Il sindacato è sul piede di guerra nei confronti di Magna PT, ex Gretag, dopo il licenziamento di un dirigente sindacale, a pochi mesi dalla sua nomina a Rsa dell’Usb.

“Che i padroni non accetteranno mai l’idea che esista un nuovo modo di fare sindacato,
conflittuale e non di comodo, presente nei luoghi di lavoro e sempre pronto a stare dalla parte dei Lavoratori, è un evidente dato di fatto – scrive il sindacato -. Come sono un evidente dato di fatto i quotidiani attacchi e gli atti volutamente repressivi nei nei confronti dei nostri delegati: ricatti velati, aperte intimidazioni e contestazioni disciplinari pretestuose sino a giungere alla estrema ratio del licenziamento”.

“Non si è dimostrata da meno la Magna PT (ex Getrag), multinazionale con stabilimento sito a Modugno, proiettata al capitalismo spinto e che negli anni, con il tacito consenso dei sindacati gialli, – continua – è riuscita ad imporre dinamiche sempre più estreme di sfruttamento facendo cadere i lavoratori in un eterno torpore e persistente rassegnazione”.

“La Magna PT ha licenziato Domenico, dirigente sindacale della USB. Domenico è da sempre in prima linea con i lavoratori ed a difesa dei lavoratori, – sottolinea il sindacato – in una posizione di forte critica e dissenso contro quelle condizioni di lavoro sempre più peggiorative naturale conseguenza dell’attuale sistema di relazioni industriali che tutelano solo gli interessi del padrone. E non è un caso che Domenico sia stato licenziato a pochi mesi di distanza dalla sua nomina ad RSA della USB: una vero e proprio atto discriminatorio ed antisindacale al quale ci opporremo con tutte le nostre forze” conclude.