“Come avevamo purtroppo previsto – scrive il cavalier Stefano Baldassarre sulla pagina facebook dell’azienda – Maldarizzi continua a non pagare la Baldassarre Motors e si dichiara apertamente inadempiente, strumentalizzando le clausole contrattuali e non corrispondendo nulla per i canoni di locazione e di fitto di ramo di azienda”.

Avevamo intervistato l’imprenditore 90enne, convinto che BMW Italia e Maldarizzi avessero messo in piedi una strategia per liquidare la sua azienda e i suoi 50 anni di storia nella commercializzazione dei prodotti del marchio tedesco.

“Maldarizzi ha rilevato un’azienda storica completa, personale formato, attrezzature e macchinari perfettamente funzionanti e all’avanguardia – si legge ancora – il tutto grazie ad enormi investimenti richiesti da BMW e che il sottoscritto ha garantito anche con il proprio personale patrimonio. È solo grazie a noi se Maldarizzi si ritrova oggi un fatturato assicurato da mezzo secolo di storia, sacrifici e investimenti, e ciononostante non paga i fitti, non paga la nostra azienda e non paga l’utilizzo degli immobili in proprietà di Baldassarre Motors, che sta utilizzando per esercitare l’attività di concessionaria che BMW Le ha concesso dopo aver a sua volta abusato della posizione dominante nei nostri confronti ed averci chiesto e imposto ogni condizione per essere competitivi nel mercato e per adeguare e rendere efficienti le sedi”.

“Ora il disegno è completo – tuona il cavaliere – e intendiamo procedere anche contro il Gruppo Maldarizzi sia in sede civile che penale. BMW, colosso mondiale a cui abbiamo donato il cuore e la passione per decenni incondizionatamente, e Maldarizzi, a cui abbiamo ceduto una attività a dir poco avviata, sono ambedue responsabili di reiterati e continui illeciti e inadempimenti tesi a distruggere Baldassarre Motors. Siamo però certi che la Magistratura Civile e Penale e le altre sedi preposte a sanzionare tali condotte illecite (inclusa l’Antitrust) faranno Giustizia sia nei confronti delle due società sia nei confronti di ciascuna persona fisica responsabile a nostro avviso di vere e proprie ipotesi di reato (su tutte, la truffa contrattuale). I nostri legali sono al lavoro su ogni fronte, e aggiorneremo presto compiutamente anche le testate virtuali e gli organi di stampa. Grazie a tutti per la vicinanza che ci dimostrate in un momento difficile ma che affronteremo, come sempre, a testa alta”.