L’annosa questione relativa agli ex  lavoratori della società Om Carrelli continua senza vedere nemmeno un filo di luce. “Nessuna notizia e alcuna indiscrezione – dice il coordinatore provinciale UGL di Bari per l’industria metalmeccanica, Andrea Scamarcia-. siamo fermi all’incontro interlocutorio datato 11 Gennaio 2016 tenutosi a Roma, nella sede del Ministero per lo Sviluppo Economico nel quale sembrava imminente la futura riconversione/apertura dello stabilimento di Modugno per produrre automobili con materiali innovativi grazie al ventilato investimento da 80 milioni di euro da parte del fondo americano Lcv Capital Management. Una riconversione non solo  per lo  stabilimento di Modugno ma anche quello di  Gioia Tauro in Calabria. Un incontro che ha visto la partecipazione dei sindacati, dei rappresentanti del Ministero, delle Società Lcv e di Invitalia, l’agenzia governativa per l’attrazione degli investimenti che avrebbe monitorato e concesso il benestare fondamentale per procedere alla sottoscrizione del Contratto di Sviluppo”. Venti giorni per l’approvazione del progetto, avevano detto da Invitalia. E invece è ancora tutto fermo.

Di certo, o quasi, ci rimane il protocollo d’intesa siglato nel marzo del 2015, tra la società OM Carrelli Elevatori SpA e le istituzioni (Regione Puglia, Città Metropolitana di Bari, Comune di Bari, Comune di Modugno e Consorzio ASI di Bari) circa l’ipotesi di riconversione del Compendio Immobiliare ex OM Carrelli, il cui art. 5 prevedeva che la società OM Carrelli si sarebbe ritenuta libera di vendere l’immobile alle proprie condizioni a partire dal mese di Aprile 2016, in assenza di soggetti interessati all’acquisizione a titolo gratuito al fine della garanzia occupazionale di tutti i lavoratori. Quindi il rischio è quello di avere il progetto industriale da parte della Lcv ma non più il capannone.

“Siamo molto preoccupati -ribadisce Andrea Scamarcia- per  questa imminente scadenza e ancor più l’imminente scadenza della mobilità per i 194 lavoratori, prevista per fine Giugno 2016. Per questo chiediamo un urgente intervento di tutte le parti in causa, in assenza del quale, ci vedremo costretti ad intraprendere iniziative di contestazione”.

“Subito un incontro sindacale al Ministero dello Sviluppo Economico, tra tutti i soggetti interessati, ed in primis Invitalia e Lcv – dice il segretario generale della UGL di Bari, Vincenzo Abbrescia – vogliamo conoscere le motivazioni vere di tale rallentamento, e congiuntamente prevedere come affrontare la scadenza della mobilità ormai alle porte. Non butteremo in aria 5 anni di lotte, di delusioni, di opportunità perdute, i lavoratori  hanno diritto a garanzie lavorative, certezze per il loro futuro, serenità per le loro famiglie e, soprattutto, a riconquistare la dignità di uomini e lavoratori. Siamo stanchi di accordi firmati e non rispettati, siamo stanchi di aspettare un domani che tarda ad arrivare”.