La Guardia di Finanza di Cerignola e il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Foggia hanno condotto un’operazione di vasta portata che ha portato all’arresto di undici persone e all’adozione di misure cautelari nei confronti di altre nove, tutte coinvolte in una presunta truffa milionaria legata all’assunzione fittizia di braccianti agricoli e al loro ingresso in Italia per motivi lavorativi.

Le accuse mosse spaziano dall’associazione per delinquere alla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, al peculato e al riciclaggio. Tra gli indagati figurano imprenditori, professionisti e funzionari pubblici, tra cui un dipendente dell’INPS e un ex funzionario prefettizio.

L’operazione, coordinata dalla Procura di Foggia, ha svelato due aspetti fondamentali della frode. Il primo riguarda una presunta truffa previdenziale ed assistenziale, con quattro società “fantasma” coinvolte nell’assunzione di 647 braccianti agricoli e nel conseguente indebito percepimento di sussidi per un totale di due milioni di euro. Il secondo aspetto riguarda il favoreggiamento, dietro pagamento di somme di denaro, dell’ingresso nel territorio nazionale di cittadini extracomunitari attraverso false assunzioni.

L’operazione ha visto anche il sequestro di beni per un valore complessivo di cinque milioni di euro, segnando così un duro colpo contro le reti criminali che sfruttano la vulnerabilità dei lavoratori e le falle del sistema amministrativo per il proprio tornaconto personale.