Continua a essere in bilico il futuro di 170 persone che lavorano al Cara. Dopo l’incontro tra i sindacati e Antonio Decaro, che si era preso l’impegno di chiedere un tavolo tecnico al prefetto, si sperava che la situazione potesse risolversi nel migliore dei modi.

Come abbiamo già anticipato, affinché i lavoratori possano essere “assorbiti” dalla società che si aggiudicherà con una gara d’appalto al ribasso la gestione del Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo, è necessaria la clausola sociale. Ma dopo l’incontro con il Prefetto, quest’ultimo pare irremovibile dicendo “no” proprio a questa clausola. E non importa che i lavoratori a rischio siano dipendenti della struttura di Bari Palese da ben otto anni, da quando il Cara è aperto.

I sindacati, la Cgil su tutti, sta interessando il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano nel tentativo, si spera ultimo, di risolvere la questione. Questa terribile notizia per i 170 lavoratori arriva a soli due giorni dalla manifestazione di protesta che i sindacati avevano già in programma per il 18 febbraio. Resta una disperazione generale nei dipendenti del Cara, pronti a tutto pur di vedere garantito loro un futuro lavorativo tranquillo.

Intanto pare che il prefetto abbia “scaricato” la questione, riponendo una speranza nella buona fede di chi si aggiudicherà l’appalto. Ma le buone intenzioni spesso si scontrano con le logiche di una gara al massimo ribasso, che in altre occasioni ha escluso proprio i dipendenti che speravano di vedere garantito il posto di lavoro. La situazione si preannuncia complicatissima ma i lavoratori del Cara, questa volta, sono davvero pronti a tutto.